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Rimborso chilometrico: come si calcola

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Come si calcola il rimborso chilometrico

Ogni azienda che mette a disposizione dei propri lavoratori un veicolo professionale ha la possibilità di richiedere l’indennità chilometrica e tutelare se stessa e i dipendenti. L’entità di questo elemento dipende dal parametro relativo al rimborso chilometrico, che viene calcolato mediante un sistema preciso e metodico. Scopriamo insieme come si calcola un dato di questo genere, che viene determinato in buona parte dal consumo effettivo di carburante.

Come calcolare il rimborso chilometrico

Entriamo subito nei particolari e scopriamo come calcolare il rimborso chilometrico. Per avere a propria disposizione una cifra comprensiva di tutti gli elementi, bisogna entrare nel sistema ACI e conformarsi alle sue relative tabelle. In primo luogo, è necessario inserire i propri dati personali, per poi aggiungere quelli relativi al veicolo sul quale va applicato il rimborso. Inoltre, non bisogna dimenticare di immettere le cifre inerenti al viaggio sul quale si vuole applicare l’eventuale indennità. Quindi, è possibile conteggiare i chilometri percorsi, che insieme al costo per chilometro danno vita alla somma di denaro alla quale corrisponde il rimborso chilometrico a carattere definitivo.

Nella cifra complessiva, viene compresa anche l’IVA. L’ACI provvede a calcolare tutto tramite un sistema che tiene conto di ogni singolo elemento. La spesa viene dettata soprattutto dal prezzo del carburante decretato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal sito Metanauto. In caso contrario, sarebbe molto complicato usufruire di un rimborso sul carburante che risulti omogeneo, dato che i relativi costi differiscono a seconda sia della regione che dell’azienda che eroga un determinato servizio. Di conseguenza, come già detto prima, l’ACI ha inserito cifre che siano uniformi per tutti.

Come richiedere la conseguente indennità chilometrica

Dopo aver verificato l’entità effettiva del rimborso chilometrico, è possibile procedere alla richiesta dell’indennità chilometrica. Quest’ultima dipende proprio dalle tabelle ACI, che vengono aggiornate a cadenza annuale. Per portare a termine tale procedura, è sufficiente accedere al sito di ACI ed effettuare il calcolo richiesto dopo aver inserito i dati già citati. La cifra corrispondente al risarcimento può variare anche in base alla tipologia di veicolo che è stata utilizzata per fini lavorativi. Per esempio, il rimborso applicato ad una semplice autovettura può risultare ben differente rispetto a quello collegato ad un ciclomotore o ad un furgone. Oltre al prezzo del carburante, va tenuto d’occhio nei minimi dettagli anche il reddito d’impresa, con la sua conseguente deducibilità fiscale.

Cosa succede con i cosiddetti veicoli a uso promiscuo

Un discorso a parte può essere portato avanti per i cosiddetti veicoli a uso promiscuo. Stiamo parlando di vetture aziendali che le aziende concedono ai dipendenti più meritevoli. Questi ultimi possono scegliere di utilizzarle sia per fini professionali che personali, senza alcun genere di limitazione temporale. In tal caso, calcolare le effettive spese di trasferta potrebbe sembrare molto più complicato, dato che non ci si può basare semplicemente sulla quantità di chilometri percorsi. Diventa così necessario inserire un criterio forfettario alternativo, che non si basa su parametri calcolati in maniera precisa ed assoluta. Dunque, il chilometraggio percorso e il carburante consumato vengono posti in secondo piano e si deve pagare una penale stabilita al momento del contratto iniziale.
La tabella ACI che stabilisce il rimborso chilometrico dedica la sua ultima colonna al fringe benefit su base annuale. Si tratta di un reddito che l’azienda corrisponde al proprio dipendente, dal valore pari al 30% di 15 mila chilometri. Questo indice deve essere poi moltiplicato con la somma di denaro decretata dalla tabella ACI a seconda della tipologia del veicolo utilizzato. Quando un mezzo di trasporto aziendale viene destinato ad un uso personale, il conseguente compenso in natura viene inoltre sottoposto ad una tassazione. La spesa complessiva viene settata su una percorrenza media annuale pari a 15 mila chilometri ed è determinata proprio dall’ACI stesso.

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