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Auto a guida autonoma: quali sono i livelli previsti

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La guida autonoma oggi è in pieno sviluppo, non solo per l’auspicata comodità ma soprattutto nell’ottica di un drastico miglioramento della sicurezza al volante. Ecco come funziona e quali sono i livelli previsti.

Cos’è la guida autonoma delle auto

La tecnologia automobilistica è in costante e rapida evoluzione, per questo molte Case costruttrici stanno sperimentando nuovi sistemi di guida autonoma, sempre più evoluti. Ma cos’è davvero la guida autonoma, e quali sono i suoi obiettivi?

Il primo obiettivo dichiarato è lo sviluppo di auto capaci di autocondursi, cioè di veicoli che guidano da soli, proprio come da anni vediamo fare nei più famosi film di fantascienza. Non si tratta di un futuro “assurdo”, dato che molte di queste tecnologie sono già parte delle auto moderne, da anni dotate di ADAS obbligatori (Advanced Driving Assistance Systems), ovvero quei sistemi di assistenza alla guida che vi aiutano a frenare, tenere la corsia di viaggio, le distanze di sicurezza, eccetera.

Ad oggi, il sistema di guida autonoma più avanzato sul mercato è l’Autopilot di Tesla, seguito già da quello dell’azienda americana Waymo creato in collaborazione con FCA, oltre a quello sviluppato da Google. All’elenco si aggiunge anche il progetto Vision 2020 di Volvo, con tutte le auto limitate a 180 km/h e dotate di opzione Care Key, che permette l’ulteriore regolazione della velocità.

Quali sono i livelli della guida autonoma delle auto

Parlando di auto a guida autonoma ci si riferisce a veicoli dotati di un complesso sistema di telecamere, sensori, radar, connessione iperveloce, centraline e computer di bordo, che lavorano in sinergia per gestire quasi totalmente ogni funzione di viaggio.

Visto che ogni auto ha un suo livello di autonomia, la SAE (Society of Automovie Engineers), un’organismo internazionale normativo, ha stabilito 6 livelli di classificazione partendo dallo 0 per arrivare al 5, il più evoluto.

Livello 0

Si tratta di un livello base che indica un’auto senza ADAS né guida autonoma: vi ricordiamo infatti che il controllo elettronico della stabilità ESP e l’ABS entrano in funzione solo in situazioni già critiche, evitando che il guidatore perda il controllo della vettura, ma non possono intervenire prevenendo il problema.

Livello 1

Il livello 1 si riferisce ad auto dotate di tecnologie che supportano il conducente in determinati momenti della guida, come ad esempio il Lane Keeping Assist (LKA), cioè il sistema di mantenimento della corsia, capace di inviare una segnalazione e correggere la traiettoria intervenendo leggermente sullo sterzo. Simile, ma con un obiettivo diverso, è invece l’Emergency Lane Keeping (ELK), che rileva se il mezzo sta finendo fuori strada e applica automaticamente una sterzata brusca per evitarlo. Nello stesso livello c’è anche l’Adaptive Cruise Control, che regola la velocità impostata adattandola alle condizioni del traffico, arrivando a frenare in autonomia quando serve.

Una curiosità: per BMW la guida autonoma di livello 1 è già presente su tutte le auto.

Livello 2

Il livello 2 sfrutta le stesse tecnologie di quelle del livello 1, ma abbina la tecnologia Lane Assist a quella del Cruise Control Adattivo.

Curiosità: tutte le auto top di gamma delle migliori Case tedesche sono dotate di questo livello di guida autonoma, e anche l’Autopilot di Tesla è registrato al livello 2.

Livello 3

Dal livello 3 di guida autonoma si indicano auto altamente automatizzate, dotate di sistemi capaci di sostituirsi al guidatore, che però dovrà restare pronto a riprendere il controllo del mezzo. Una di queste tecnologie è il Traffic Jam Assist, che permette all’auto di gestire autonomamente accelerazione, freno e sterzo nel traffico, ma quella che permette alle vetture di parcheggiarsi da sole. Volvo, ad esempio, ha annunciato che la guida autonoma livello 3 sarà disponibile sui suoi nuovi veicoli dal 2022 sfruttando la tecnologia di scansione e misurazione delle distanze Lidar.

Una curiosità: Mercedes, in collaborazione con Bosch, ha creato per la Classe S il progetto AVP (Automated Valet Parking), attivo in un’area di sosta riservata dell’aeroporto di Stoccarda, per lasciarla parcheggiare da sola inviando solo un comando dallo smartphone, così da salire in aereo risparmiandosi la ricerca del parcheggio.

Livello 4

Arrivando al livello 4 non si parla più di guida assistita ma di guida autonoma assoluta, in cui il conducente diventa un semplice passeggero lungo certi percorsi automatizzati, come le autostrade, possibile grazie al sistema di telerilevamento Lidar.

Una triste curiosità: ci sono diversi incidenti causati dalla guida autonoma, e nel 2018 durante un test di Uber in Arizona una Volvo XC90 ha ucciso un pedone che attraversava la strada fuori dalle strisce. Incidenti simili sono capitati anche alle Tesla.

Livello 5

Nel livello 5 l’auto non ha volante o pedali e si guida realmente da sola, dunque sostanzialmente il conducente diventa del tutto superfluo. Questo è quello che potrà accadere in futuro, in quanto a oggi nessun veicolo del genere è già in circolazione, anche perché sarà necessario che gli stati rivedano le loro norme e le leggi relative alla responsabilità negli incidenti, oltre a sviluppare un’infrastruttura stradale tecnologicamente adeguata per permettere alle auto di interfacciarsi con essa.

Una curiosità: il primo passo per la guida autonoma di livello 5 saranno probabilmente i cosiddetti “robotaxi”, già testati negli Stati Uniti e che potrebbero debuttare ufficialmente a Shanghai.

Insomma, in conclusione possiamo dire che si è scatenata una vera gara alla guida autonoma totale, che sta innescando un processo di innovazione senza precedenti, ma vi ricordiamo una cosa utile già oggi: tranne nel livello 5, per i livelli inferiori la responsabilità di eventuali incidenti viene attribuita al conducente, che ha l’obbligo di stare sempre all’erta e intervenire con prontezza.

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