Curiosità

Circuiti Formula 1: le piste storiche

0
le piste più famose della formula 1

Ecco alcuni dei più famosi tracciati di Formula 1, quei circuiti che hanno fatto la storia dell’automobilismo sportivo per le innumerevoli emozioni (e a volte dolori) che hanno fatto vivere agli appassionati.

Italia: Imola e Monza

I circuiti Formula 1 che hanno segnato la storia del’automobilismo sono amatissimi dagli appassionati: in questo articolo non vogliamo certamente mettere d’accordo tutte le preferenze, ma parleremo invece in modo oggettivo di quali tracciati siano i più famosi, e perché.

Ognuno di noi ha un suo circuito preferito, un Gran Premio, un momento della Formula 1, che gli è rimasto nel cuore: noi vogliamo partire dall’Italia e dalla famosissima Imola.

Prima di tutto, vediamo com’è fatta la pista: si tratta di un tracciato con 16 curve, che copre un percorso di quasi 5 km. La sua apertura risale al 1952, e la prima gara d’inaugurazione è avvenuta l’anno successivo: si trattava del Gran Premio Coni del 1953.

Il primo Gran Premio di F1 è invece quello dedicato a Dino Ferrari, per poi passare anche al Gran Premio d’Italia, sottraendolo così all’eterna rivale Monza.

Ma prima di passare al circuito brianzolo, soffermiamoci qualche istante sui ricordi dolorosi legati a Imola: prima Roland Ratzenberger, poi Ayrton Senna. Questi incidenti hanno causato l’abbandono dell’autodromo per le gare di F1, ma il 2020 sarà l’anno del ritorno a Imola: attendiamo il 1° novembre per il “Formula 1 Emirates Gran Premio Emilia-Romagna”.

Ora passiamo all’altro scenario di Formula 1 italiano, cioè il famosissimo autodromo di Monza, un circuito automobilistico internazionale situato proprio nel parco della città: tra i circuiti permanenti più antichi al mondo (con Indianapolis, Spa-Francorchamps, Brooklands e a Montlhéry), è famoso anche per il Gran Premio d’Italia di Formula 1 organizzato dall’Automobile Club di Milano quasi ininterrottamente dal 1922, l’anno della sua costruzione.

All’epoca fu costituita la società SIAS (Società Incremento Automobilismo e Sport) e l’Autodromo fu completato in soli 110 giorni: il primo giro completo di pista risale al 28 luglio 1922, con Pietro Bordino e Felice Nazzaro su una Fiat 570.

Le recenti modifiche a Silverstone (1991) hanno portato il tracciato brianzolo a diventare il più veloce tra quelli iridati, e l’attuale record ufficiale del circuito è stato stabilito nelle prove del Gran Premio d’Italia 2004 da Rubens Barrichello alla media di 260,395 km/h.

La morte di Ascari, avvenuta nel 1955 durante una sessione di prove private, dà il nome all’ex curva del Vialone: ma non si tratta dell’unica tragedia di Monza. Purtroppo ci sono stati anche Materassi, Von Trips, Rindt, Arcangeli, Campari, Borzacchini, Czaykowski, Peterson, Ugo Sivocci, oltre ai motociclisti Renzo Pasolini e Jarno Saarinen.

Il “tempio della velocità” conta ben 4 lunghi rettilinei dove le vetture di Formula 1 superano abbondantemente i 330 km/h, e a causa degli alberi i piloti devono tener conto della differenza di visibilità causata dall’ombra.

Ma ora passiamo agli autodromi di Formula 1 più famosi fuori dall’Italia.

Europa: Hockeneim, Silverstone, Montecarlo e Spa

Passiamo all’estero: in questo caso il primo tra i circuiti di Formula 1 per importanza è certamente Hockenheim, sede di trentasette edizioni del Gran Premio di Germania e costruito nel 1932 nei boschi. Incentrato prevalentemente sulla velocità, ha una lunghezza totale di circa 12.045 metri, ma dopo la costruzione della nuova autostrada ha iniziato a perdere parte della sua spettacolarità.

Silverstone invece è nato come aeroporto militare (RAF Silverstone) nel 1943, con 3 piste disposte a triangolo usate come tracciato nel dopoguerra, collegate con 3 curve secche realizzate con balle di paglia. Il circuito era velocissimo, e diventò definitivo (e invariato per 37 anni) nel 1950, usando le vie perimetrali.

Il primo Gran Premio di Gran Bretagna valido per la Formula 1 corso qui è stato il IV, cioè quello del 14 luglio 1951, aggiudicato da Josè-Froilan Gonzalez: si trattava della prima vittoria della Ferrari in Formula 1, e segna il declino irreversibile dei motori con compressore volumetrico (per questo tipo di gare).

Un altro record riguarda la pole position con la velocità media più alta nella storia della Formula 1 (259,005 km/h), ottenuta da Keke Rosberg su Williams-Honda nel Gran Premio del 1985. Qui nel luglio 2008 il pilota finlandese della Ferrari Kimi Raikkonen ha superato la soglia dei 500 punti.

Ma ora spostiamoci ancora e parliamo di Montecarlo, il famoso tracciato cittadino che passa tra le strade del Principato di Monaco per circa 3 km che ospita l’annuale Gran Premio di Formula 1, oltre a competizioni di Formula 2 e Porsche Supercup.

Il percorso di Monaco è difficilissimo a causa di pieghe insidiose, strade stretta, fondo asfaltato irregolare con tombini (che durante le gare vengono saldati): esso costringe i piloti a numerosi cambi di marcia, e qui non sono concessi errori. Su questo circuito il pilota con più successo è Ayrton Senna, che qui ha vinto 6 volte (di cui 5 consecutive dal 1989 al 1993), mentre il record assoluto del circuito è di 1’10″166, stabilito da Lewis Hamilton su Mercedes nelle qualifiche del Gran Premio di Monaco 2019.

Monaco riporta la mente ai vecchi Gran Premi, e ha scritto pagine memorabili (e drammatiche) dell’automobilismo.

Terminiamo la carrellata di circuiti di Formula 1 con Spa-Francorchamps, il più antico e famoso autodromo del Belgio, sede del Gran Premio di Formula 1, la cui prima edizione risale al 1924.

Indicato da appassionati e addetti ai lavori come “l’università della Formula 1”, oltre ad essere il circuito preferito da Kimi Räikkönen e Max Verstappen, ha un record assoluto di 1’41″252, stabilito da Lewis Hamilton su Mercedes nelle qualifiche del Gran Premio del Belgio 2020.

Comments

Comments are closed.

Altri articoli in Curiosità