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Cos’è il cavallo vapore e da dove deriva

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Il motore di un’autovettura possiede diversi gradi di potenza che spesso generano confusione. Analizzeremo che cos’è e come si distingue un cavallo vapore da tutte le altre unità di misura.

Il cavallo vapore: storia di un’antica unità di misura

Le prime automobili sono comparse sul finire del 1800, riservate alle classi d’élite e con l’esclusiva funzione di trasporto persone.
Fin da subito si è posto il problema di come calcolare la potenza di un propulsore, dato che fino a quel momento ne esistevano pochissimi in circolazione.

La risposta venne dall’animale che fino a quel momento aveva di fatto sostituito la nascente automobile: il cavallo.

Tuttavia non venne semplicemente lanciato un quadrupede e calcolata la sua trazione meccanica come tutti pensano, dato che un equino alla massima velocità sviluppa circa 14 CV.
Al contrario, venne svolto un lavoro molto lungo di monitoraggio durato circa 10 ore (un turno di lavoro giornaliero di un cavallo) nel quale si è calcolata ed assunta la potenza media di lavoro.

Nacque così l’unità di misura del cavallo vapore.

Cosa esprimono i CV?

Oggi questa unità serve a calcolare la potenza di un motore, intesa come sua forza meccanica.
Nonostante possano esserci delle piccole variazioni tra i vari paesi, la misura media indica il Cavallo Vapore come quella forza capace di sollevare 75 chilogrammi forza alla velocità di un metro al secondo.

Come distinguerli dalle altre potenze

Se doveste leggere la carta di circolazione di un mezzo qualsiasi, sicuramente troverete tante diverse unità di misura da confondervi le idee.

Cavalli vapore e chilowatt

Se il CV stabilisce la potenza meccanica, il kW misura invece la potenza elettrica di un propulsore, come suggerito dalla unità di misura (chilowatt).

Ponendo il caso che conoscete soltanto il valore dei kW, è da questi possibile ricavare la misura dei cavalli: 1 CV corrisponde infatti a circa 1,36 kW.
Avendo quindi un’auto con 100 kW di potenza elettrica, sapremmo che i suoi cavalli sono pari a 136 (100 moltiplicato 1,36).

Cavalli vapore e cilindrata

Questa è sicuramente l’equivalenza che genera la maggiore confusione.

La cilindrata del motore indica la portata volumetrica che ogni cilindro possiede per permettere all’aria ed al carburante di bruciare e generare così potenza.

Il valore della cilindrata è sicuramente molto importante nello stabilire la potenza e le prestazioni di un veicolo, ma a questo va aggiunto il dato dei Cavalli Vapore.

Per comprendere quanto davvero un’auto sia potente è sbagliato prendere in considerazione soltanto la cilindrata o soltanto i CV: i due valori vanno di pari passo e devono essere calibrati l’uno sull’altro.

Nella valutazione globale è necessario considerare peso e alimentazione.

Una raccomandazione che possiamo darvi è quella secondo cui è sbagliato acquistare un’auto dal propulsore piccolo in termini di cilindrata ma con un alto numero di cavalli; il motore non riuscirà infatti a scaricare tutta la potenza sulle ruote generando uno sforzo eccessivo sui componenti.

Lo stesso sforzo eccessivo è riscontrabile in auto dalla cilindrata piccola e da un basso numero di cavalli in rapporto al peso.

Non ha senso, di fatto, acquistare un SUV se desiderate essere sospinti da un motore di piccole dimensioni.

Cavalli vapore e cavalli fiscali

I cavalli fiscali non sono nient’altro che un valore che la legislazione attribuisce ad una determinata cilindrata: sono quindi strettamente correlati alla cubatura del motore ma niente hanno a che fare con la potenza del propulsore.

Il loro valore può essere verificato nella carta di circolazione, e la funzione che principalmente hanno è quella di aiutare le compagnie assicurative nel calcolo delle polizze che emettono.

Da quanto sopra esposto risulta chiaro come i Cavalli Vapore debbano essere considerati in relazione alla cilindrata, mentre i chilowatt (kW) vengono regolati di conseguenza.

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