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La fusione FCA-PSA: cosa dovete sapere

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La fusione FCA-PSA cosa dovete sapere

Oltre alla corsa all’attuazione delle varie elettrificazioni di gamma e all’attenzione sempre crescente verso le auto green, il 2020 si annuncia un anno di grande evoluzione anche per altri aspetti del settore automotive: uno i questi sono le grandi fusioni, come quella appena approvata tra FCA e PSA, che si svilupperà nei prossimi mesi.

Ecco cosa dovete sapere.

Le grandi fusioni tra Case automobilistiche

Nel mondo dell’industria, la parola d’ordine nel 2020 è integrazione: a causa di tutte le trasformazioni (soprattutto tecnologiche) in atto, le Case automobilistiche devono comprimere i margini e innalzare gli investimenti, e quale modo migliore di riuscirci se non con grandi fusioni che permettono il controllo del mercato mondiale?

Gli investimenti di cui parliamo sono miliardari, e in questo scenario un’ottima soluzione è la collaborazione tra costruttori: in alcuni casi queste unioni portano a vere fusioni, spesso “inaspettate”, a volte impensabili. È il caso di ciò che è avvenuto tra il Gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA (Peugeot S.A.).

L’attività del nuovo gruppo si concentrerà principalmente sulle vetture small e compact/mid size, con più di due terzi dei volumi produttivi (nel momento in cui la fusione entrerà a pieno regime): se attualmente questi comparti rappresentano circa tre milioni di auto ciascuno, è normale pensare che il completamento dell’obiettivo produttivo (10 milioni, e poi 15) sarà quindi affidato ad altre architetture. Staremo a vedere.

I numeri delle nuove fusioni

La nuova entità FCA-PSA andrà ad intaccare gli equilibri attuali, e prevede di farlo con una certa prepotenza: vediamo insieme alcuni numeri.

9 milioni di auto è il primo obiettivo pensato per tentare l’attacco all’esclusivo club in cui rientrano le case che passano la soglia dei 10 milioni di autoveicoli prodotti, in cui troviamo primo il gruppo Volkswagen (nel 2018 a quota 10.810.349) e seconda Toyota (10.435.420), seguiti da GM (8.786.987 milioni) e dal gruppo Hyundai (poco più di 7,5 milioni).

La commistione tra PSA e FCA creerà quindi una nuova alleanza con la direttiva di intaccare prima di tutto Renault, Nissan e Mitsubishi, tutte e 3 nel gruppo di chi è riuscito a produrre 10 milioni, ma solo sommando i diversi risultati ottenuti, comunque inferiori a quelli attesi.

I punti di forza attesi dalla fusione PSA-FCA

Nei prossimi 12 mesi nascerà quindi il quarto costruttore automobilistico al mondo, dopo Volkswagen, Toyota e il gruppo formato da Renault, Nissan e Mitsubishi (8,7 milioni di veicoli venduti), che sarà però il terzo in termini di fatturato grazie ai ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi (risultati 2018).

Uno dei punti fondamentali della fusione FCA-PSA riguarda inoltre il risparmio, che toccherà i 3,7 miliardi di euro, con bilanci in positivo dal secondo anno senza chiudere stabilimenti o tagliare posti di lavoro.

Il nuovo gruppo (compartecipato al 50%) sarà “sostenibile” e rappresenterà una vera chiave di successo del neonato colosso europeo all’interno della mobilità del futuro.

La struttura societaria sarà composta da 5 membri del consiglio di amministrazione nominati da FCA (John Elkann sarà il presidente), e altri 5 da PSA, incluso anche il ceo Carlos Tavares , Chief Executive Officer per almeno 5 anni.

Verranno inoltre inclusi due membri in rappresentanza dei lavoratori (uno per gruppo) e la sede della Società sarà in Olanda: le loro azioni sfrutteranno ben tre piazze finanziarie, quella francese (listino Euronext Parigi), quella italiano (listino Piazza Affari) e quella americano (listino Wall Street), per riuscire a moltiplicare le possibilità di scambio nel mondo.

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