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Giorgetto Giugiaro: una storia di oltre 200 modelli di auto

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La storia di Giorgetto Giugiaro

La storia di Giorgetto Giugiaro racconta di un genio della matita che ha saputo mettersi in gioco non solo nel settore automobilistico, anche se è proprio in questo contesto che ha dato il suo maggior contributo, passando da Fiat e Bertone prima di mettersi in proprio e fondare l’Italdesign a Moncalieri (TO).

Gli inizi della carriera di Giorgetto Giugiaro

Giorgetto Giugiaro nasce nel 1938 in provincia di Cuneo all’interno di una famiglia di artisti. È proprio dai familiari che, fin dalla giovane età, prende spunto per trovare il suo percorso formativo ideale, potendo dare sfogo alla propria arte creativa. La vocazione, Giorgetto, la trova presto: a 14 anni decide di trasferirsi in città (Torino) per approfondire gli studi di progettazione tecnica e tre anni dopo viene chiamato da Fiat per ricoprire il ruolo di aiutante nello studio designer interno.

Giacosa, leader di Fiat, ha visto in lui grande potenziale semplicemente osservando deli disegni che altro non erano che caricature delle vetture in produzione. Dopo il primo contatto, Giorgetto accetta di buon grado il lavoro, ma la sua forza e volontà di emergere all’interno della grande azienda Fiat viene limitata. Forte anche di questa realtà nota, Bertone ne individua le potenzialità e decide di osare, facendo passare il giovane da apprendista in Fiat a responsabile del reparto design della omonima carrozzeria. Prima di fondare la Italdesign, Giugiaro diviene direttore stilistico per Ghia, ma l’esperienza non dura a lungo poiché Giorgetto ha il desiderio di aprire un proprio Centro Stile con l’obiettivo di mettere a disposizione di chiunque, a livello mondiale, la creatività e la ingegnerizzazione di progetti automobilistici.

La Italdesign

Nel 1967 Giorgetto fonda quella che è la sua prima società, chiamandola ItalStyle, che poi diverrà ben più strutturata e verrà “soppiantata” dalla Italdesign.

Da quando ha fondato la Italdesign, Giugiaro ha collaborato con diverse realtà automobilistiche mondiali, creando bozze, progetti, sviluppi che hanno mandato in produzione oltre 50 milioni di veicoli suddivisi in oltre 200 modelli diversi. Le commesse di maggior successo sono state con Volkswagen (Golf e Passat negli Anni Settanta), con Fiat e Lancia (Lancia Delta, Prisma, Thema, Fiat Panda, Croma, Uno e la più recente Fiat Punto), con Maserati e Alfa Romeo, disegnando anche alcune delle vetture più recenti del marchio del biscione.

Giorgetto Giugiaro non è però solo ricollegabile all’automobile, anche se lui stesso ha preferito mantenere distinti i diversi settori in cui ha fornito il suo tangibile contributo. La firma Giugiaro Design è destinata a progetti differenti, dal settore trasporti a quello dell’elettrodomestico, da attrezzature sportive a calzature, da biciclette a oggetti di arredamento e per il settore illuminazione. Sono pochissimi i contesti in cui la matita di Giorgetto Giugiaro non abbia partorito qualche idea valida, riconosciuta e di successo. Addirittura in ambito tecnologico la firma Giugiaro Design appare: computer, fotocamere digitali e oggetti di tecnologia.

L’acquisizione di Italdesign da parte di Volkswagen

Corre l’anno 2010 quando il gruppo Volkswagen decide di acquisire buona parte della Italdesign, la quale, cinque anni dopo viene ceduta interamente alla casa di Wolfsburg e Giugiaro si dimette da qualsiasi carica. Giorgetto, che desidera comunque mantenere anche una propria indipendenza stilistica, fonda insieme al figlio una società a sè stante orientata a sviluppare progetti automobilistici sempre in ambito design: è la GFG Style (acronimo di Giorgetto Fabrizio Giugiaro, dove Fabrizio è il nome del figlio). In questa nuova impresa, le linee sobrie tipiche del padre erano positivamente contrastate dall’approccio innovativo e tendenzialmente tecnico del figlio. Si viene a creare una sintonia stilistica di buon impatto in grado di determinare lavori di grande personalità.

Una carriera ricca di premi e riconoscimenti

La carriera di Giorgetto Giugiaro è stata costellata da premi e riconoscimenti, non solo per il grande contributo che il designer ha saputo fornire all’industria automobilistica italiana e mondiale, ma anche per il forte apporto che ha lasciato al design italiano, portando alto il nome del proprio Paese di origine a livello intercontinentale. Tra i premi di maggior spicco, risultano importanti il Compasso d’Oro dedicato alla carriera a metà Anni Ottanta e lo stesso premio dedicato al design negli anni 1981, 1991 e 2004 (con chiara menzione all’Alfa Romeo Brera).

Nel 1999 Giugiaro viene nominato Cavaliere del Lavoro e viene premiato come “car designer” del secolo da una giuria internazionale composta da 120 membri. Negli anni a venire, Giugiaro si è fatto carico, nel 2006, della presidenza del Comitato per la promozione delle Olimpiadi Invernali di Torino.

Nella sua vita, Giorgetto Giugiaro si avvale di ben sette lauree conferitegli ad honorem, a premio della sua creatività e del suo apporto alla cultura, all’arte, allo stile.

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