Curiosità

La storia di Ferrari tra corse e successi

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La storia di Ferrari

La storia della Ferrari affonda le sue radici a quasi un secolo di distanza. Una storia fatta di successi e auto diventate simboli del mondo, che inizia dai cancelli non di Maranello bensì di Modena.

Prima della nascita e l’Auto Avio Costruzioni

Sebbene la nascita ufficiale della Ferrari sia stata nel 1947, forse non sapete che le sue origini risalgono a circa venti anni prima quando il suo futuro fondatore Enzo Ferrari nel 1924 era pilota ufficiale dell’Alfa Romeo in diverse competizioni.

Il pilota Enzo Ferrari
Il pilota Enzo Ferrari

Nel 1929 Enzo Ferrari diede il via alla sua carriera imprenditoriale fondando la Scuderia Ferrari a Modena. La scuderia non aveva ancora una propria produzione di automobili ma serviva a far correre in pista le auto dei soci, principalmente gentleman. In ogni caso la scuderia era ancora legata all’Alfa Romeo in quanto filiale tecnico-agonistica e dal 1933 si occupò sia della progettazione delle automobili da corsa. Nel 1937 la scuderia venne sciolta e l’Alfa Romeo creò una nuovo reparto corse guidato appunto da Ferrari.

Carico dell’esperienza sotto Alfa Romeo, Ferrari fondò nel 1940 l’Auto Avio Costruzioni con sede a Modena, nella vecchia scuderia Ferrari della quale non poteva ereditare il nome per via di vincoli contrattuali con l’Alfa Romeo. L’Auto Avio Costruzioni costruì il suo primo modello nel ’40, la famosa 815 in soli due esemplari. Qualsiasi sviluppo dell’azienda venne poi immediatamente compromesso a causa dello scoppio della guerra, quindi si dovette dedicare alla costruzione di pezzi per l’aeronautica. Nel ’43 la sede venne trasferita a Maranello, sede dell’attuale Ferrari ma venne bombardata dagli Alleati nel ’44 e ricostruita l’anno successivo.

La nascita di Ferrari

Finalmente, terminati gli orrori della guerra e scaduti anche i vincoli contrattuali con l’Alfa Romeo, il 12 marzo 1947 venne fondato lo storico marchio Ferrari, simboleggiato dal famoso cavallino rampante. La prima vettura a portare il nuovo stemma fu la 125S che debutto in gara l’11 maggio dello stesso anno, guidata da Franco Cortese.

Il decennio degli anni ’50 segnò una serie di successi per la Ferrari che la porterà a essere conosciuta in tutto il mondo.

A cavallo fra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’50 la nuova scuderia vinse diverse competizione, fra cui al Mille Miglia del ’48, in Formula 1 si aggiudicò il primo Gran Premio per partecipare ai mondiali di Formula 1 nel ’51, di cui nei due anni successivi con Alberto Ascari conquistò il titolo.

Dal punto di vista industriale invece nel 1951 iniziò la collaborazione con la carrozzeria Scaglietti che si occupava della produzione e del montaggio dei telai delle automobili.

Negli stessi anni, a partire dal 1955, la Fiat decise di invertire nello sviluppo della casa italiana per contrastare lo strapotere che andava man mano acquisendo la Mercedes nei campionati di Fomula 1. Nel frattempo si investiva anche per creare una partnership con l’Alfa Romeo, ma le due case erano più possibile rivali sportivi piuttosto che alleate.

Il momento difficile

La metà degli anni ’50 e i successivi dieci anni furono un periodo difficile per la casa italiana. Dopo le tragedie di Le Mans e di Guidizzolo del ’55 e del ’57 le autorità sportive decisero di abolire del tutto le gare su strada, facendo perdere alla casa automobilistica la più grossa fetta di mercato di cui disponeva, perdendo di conseguenza anche fan e clienti.

In un quadro economico così difficile la Ford decise di muoversi per l’acquisto della Ferrari, ma la casa automobilistica nera intoccabile sulla diplomazia delle corse così il colosso statunitense annullò l’acquisizione nel ’63, mentre nel ’64 in segno di protesta Enzo Ferrari restituì la licenza sportiva italiana.

Nel ’65 venne avviata una nuova collaborazione con Fiat per la produzione di propulsori sportivi che vennero conosciuti sotto il marchio Dino, rompendo di fatto l’isolamento che si era creata attorno a sè il cavallino.

Da lì furono anni d’oro per la Ferrari, segnati dal ritorno in pista, accordi con sponsor come la Shell e l’uscita di nuovi modelli storici come la 308 GTB in diverse varianti.

La morte di Enzo Ferrari

Gli anni ’80 segnarono un nuovo momento delicato per la storia della casa automobilistica. Nel 1988 un lutto così inevitabilmente Maranello, segnato dalla morte del fondatore Enzo Ferrari. In un momento di confusione della società le briglie del controllo vennero prese dalla Fiat che con una manovra finanziaria arrivò a possedere il 90% delle azioni della Ferrari mentre il restante 10% rimase nelle mani del figlio Piero Ferrari.

Negli stessi anni invece arrivarono due Mondiali Costruttori di Formula 1 (nel 1982 e nel 1983), mentre furono prodotte auto destinate a entrare nella storia, la Testarossa e la F40 nell’87, l’ultima auto pensata da Enzo Ferrari.

Il nuovo millennio e oggi

Nonostante il lutto la Ferrari non si è mai fermata e ha continuata imperterrita la sua strada raggiungendo traguardi importanti conquistando ben 13 mondiali tra il 2000 e il 2008. Nel 2002 venne inaugurato il primo Ferrari Store e ad oggi ci sono oltre 30 punti vendita in tutto il mondo, come a Roma, New York, Abu Dhabi.

Nel frattempo Ferrari consolida la sua presenza espandendosi in diversi mercati fra cui Medio Oriente, Cina, Stati Uniti ed Europa. La gamma si evolve offrendo nuovi modelli con maggior confomrt e prestazioni da Ferrari.

Le ultime date cerchiate sul calendario della storia sono state il 21 ottobre 2015, dove la Ferrari viene ammessa alla quotazione in borsa a New York e nel 2016 alla Borsa Italiana, diventando di fatto una società indipendente.

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