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Bollo auto: confermato il no per le youngtimer

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bollo auto confermato il no per le youngtimer

Poco tempo fa avevamo parlato della proposta di legge portata avanti in Parlamento da alcuni schieramenti politici, che avevano come fine ultimo quello di riproporre il pagamento del bollo auto per le vetture che vanno dai 20 ai 29 anni di età, le cosiddette youngtimer. Adesso tutti gli appassionati e i collezionisti possono tirare un sospiro di sollievo, poiché la mozione è stata respinta ed è stato confermato quanto in vigore al momento, che vede l’esenzione del pagamento della tassa di possesso sulle automobili di interesse storico e collezionistico ultraventennali. Decade quindi l’emendamento 7.0.20 alla Legge di Bilancio.

La gioia dei club e di ASI

A seguito di questa respinta esultano soprattutto i collezionisti e i vari club dedicati alle auto ultraventennali, nonché l’ASI (Automotoclub Storico Italiano). Il presidente di quest’ultima, Alberto Scuro, ha ringraziato “i parlamentari che hanno ascoltato e compreso le nostre tesi“.

L’associazione ha infatti presentato opposizione alla proposta dando motivazioni di carattere storico e culturale, le stesse che furono usate a sostegno delle battaglie con cui era stato ottenuto un successo che ha portato all’attuale regime fiscale per le youngtimer, introdotto nel 2019, ossia evitare la perdita di generazioni di veicoli che rappresentano patrimonio storico e che le campagne rottamazione avevano già decimato.

La nota dell’ASI

Di seguito la nota dell’ASI a cura del presidente, Alberto Scuro: “I veicoli ventennali che godono oggi di questa agevolazione sono lo 0,15% del parco veicolare totale e l’1,14% del parco veicolare ventennale (dati della Motorizzazione al 2 novembre 2021): numeri che non giustificano azioni penalizzanti a fronte di ciò che essi sono in grado di produrre in termini di sviluppo culturale, turistico ed economico, generando scenari occupazionali importantissimi per le future generazioni“.

Sconfitta per gli ecologisti

La proposta di legge discussa in Parlamento aveva un chiaro obiettivo legato all’ecologia. Per portare migliori risultati alla lotta all’inquinamento, nelle grandi città sono stati effettuati degli aspri divieti alla circolazione delle auto più vecchie e inquinanti. Reintrodurre il bollo per le auto con oltre 20 anni significava scoraggiarne il mantenimento in circolazione e spingere verso il rinnovo del parco circolante.

Nelle istituzioni è sempre circolata la paura che il bollo dimezzato per le ultraventennali potesse rappresentare un potenziale espediente per ridurre la fiscalità su auto considerate più vecchie che storiche, per quanto i requisiti per ottenere l’attestato passino attraverso l’iscrizione a registri che devono anche manifestare l’effettivo interesse storico del modello in questione e il suo stato di conservazione.

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