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Furto di auto con fermo amministrativo: cosa fare

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Furto di auto con fermo amministrativo: ecco cosa c’è da sapere

Furto auto con fermo amministrativo

Ci sono stati casi di cronaca, anche recenti, in cui i proprietari di un veicolo ne hanno simulato il furto auto per non pagare il fermo amministrativo. Ma se invece siete in buona fede e subìte il furto dell’auto sottoposta a fermo avete diritto all’indennizzo?

Andiamo con ordine: prima di tutto vi ricordiamo che il provvedimento del fermo amministrativo è imposto dalle Amministrazioni, che bloccano un bene mobile per recuperare i crediti non pagati. Questo “blocco” viene iscritto nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA) per limitare la disponibilità del veicolo fino al saldo del debito, con possibilità di riscossione forzata mediante vendita coatta.

Ci sono due articoli importanti nell’ambito del fermo amministrativo auto: il 5, comma 2, del D.M. n. 503 del 07/09/1998, che obbliga al divieto di circolazione dal giorno dell’iscrizione al P.R.A., e il 214 del C.d.S., che impone al proprietario del veicolo sottoposto a fermo amministrativo la collocazione in luoghi non sottoposti al passaggio pubblico.

Furto auto con fermo amministrativo: le sentenze

Per questi motivi in caso di furto di auto sottoposta al fermo tecnico, anche il concessionario di riscossione gode di un interesse all’indennizzo, in quanto titolare di un credito privilegiato.

Nei casi di pagamento dell’indennizzo all’assicurato con conseguente ritrovamento del mezzo, prima ne diventa proprietaria la Compagnia, e così l’ente alla riscossione ha maggiori possibilità di rientrare in possesso del credito.

Attenzione: la giurisprudenza non è molto “chiara” in merito, ma alcune sentenze dei Giudici di Pace si esprimono in favore dell’assicurato, nonostante sia importante ogni aspetto, anche la posizione del parcheggio.

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