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Il costo elevato delle materie prime, inciderà anche sui prezzi delle auto? I possibili scenari

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Aumento costi auto

Il mercato dell’automobile, se da una parte manifesta una sostanziale crescita e un ritorno a standard – seppur lontani dalla situazione antecedente alla pandemia di Coronavirus che ha fatto precipitare a livello mondiale le vendite dei veicoli a quattro ruote – comunque positivi, dall’altra le Case automobilistiche devono affrontare una difficile questione, quella dell’aumento del prezzo delle materie prime, che è arrivato quest’anno ai suoi massimi da molti anni a questa parte. Inevitabilmente, ciò potrebbe causare un aumento spiacevole del costo delle vetture con un innalzamento del prezzo dei listini di vari Brand dell’automotive. Osserviamo alcuni scenari.

Il caro prezzo delle materie prime

Le materie prime sono quindi arrivate ai massimi, infatti il costo per veicolo è praticamente raddoppiato passando da una media di 1.875 dollari del 2020 a 3.636 dollari di maggio 2021. Nel 2022 il costo dovrebbe mantenersi intorno ai 3mila dollari per poi abbassarsi gradualmente. Lo stesso discorso vale per la componentistica, i chip, che vivono le stesse difficoltà delle altre materie prime. Per evitare che il prezzo dei veicoli sia un ostacolo alla loro vendita sarà necessario un intervento statale, con forme di incentivo e affini, nonché deve arrivare una mano da parte delle stesse Case automobilistiche.

L’investimento sull’elettrico

I piani per i prossimi anni, vedono una crescita inevitabile del mercato delle quattro ruote, che dovrebbe tornare in Europa a regimi pre-Covid-19 non prima del 2025. Una grossa mano, secondo gli esperti, la darà l’impulso all’elettrificazione. È noto a tutti, ormai, come l’elettrico sia ritenuto un volano imprescindibile per la crescita di tutto il settore automobilistico e gli scenari di investimento vanno dritti in questa direzione. Per sviluppare l’elettrico ci saranno investimenti del +41% corrispondenti a 330 miliardi di dollari entro 2025, rispetto a stime precedenti di 234 miliardi nel periodo 2020-2024. Saranno le piattaforme per auto di grandi dimensioni (segmento E) a raggiungere i volumi di vendita del termico indicativamente nel 2023, mentre per le auto più piccole (segmenti A e B) bisognerà attendere il 2028 e per i segmenti C e D anche più tardi. Questo perché l’innovazione viene introdotta prima sui modelli di punta che hanno più margini e permettono di assorbire prima i costi di sviluppo.

Costo minore per le auto elettriche

Per osservare un calo dei prezzi dell’elettrico bisognerà attendere il 2025 quando i costi delle batterie dovrebbero attestarsi intorno ai 100 dollari per kW: oggi un Bev costa ancora in media fra 8mila e 11mila dollari in più del termico. Per quanto riguarda le infrastrutture, altro snodo chiave, servono 300 miliardi di investimenti al 2030 a livello globale per raggiungere un livello di copertura adeguato al circolante. L’elettrificazione richiederà notevoli cambi nel modello di business del settore. A partire dalla necessità di riconversione degli impianti produttivi. In Europa le fabbriche di auto oggi sono 137, 34 (pari al 25%) saranno riconvertite nei prossimi anni, ma almeno tre sono a rischio chiusura con un target di 134 impianti nel 2027.

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