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Mercato Auto Italia: niente rifinanziamento degli incentivi all’acquisto nel nuovo Decreto Sostegni-bis

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Decreto Sostegni-bis

Il mercato auto in Italia vive un momento di naturale crescita rispetto al 2020, un anno condizionato dalla pandemia di Coronavirus che ha fatto scendere repentinamente la vendita e le immatricolazioni delle nuove auto nel Bel Paese. Parte di questo trend positivo da parte del mercato delle quattro ruote italiane è dipeso anche dai sostanziosi incentivi che il Governo ha elargito agli acquirenti per sostituire la propria vecchia auto con un’altra di ultima generazione. Lo svecchiamento del parco auto circolante in Italia è da sempre uno dei punti alla base dei vari governi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi tempi, tuttavia il nuovo Decreto Sostegni-bis ha visto uscire di scena questo volano utile per far ripartire l’economia. A seguito dell’abbandono degli incentivi, da parte del Governo, si sono susseguite le proteste da parte di Anfia, Unrae e Federauto.

Le polemiche

In seguito a questa sorprendente scelta da parte del Governo, Anfia, Unrae e Federauto sono intervenute sottolineando il loro punto di vista su questa scelta, perché penalizzante per l’intero sistema industriale dell’automobile: “Nel nuovo Decreto Sostegni-bis non ha trovato posto il rifinanziamento degli incentivi alla sostituzione di veicoli vecchi e inquinanti con veicoli di ultima generazione, una misura di investimento sul settore e sul rinnovo del parco, che si sarebbe ripagata velocemente generando addirittura surplus per le casse dello Stato, come dimostrato da quanto già avvenuto in questi mesi. Dopo l’inaspettata mancanza nel Pnrr di interventi per il sostegno alla domanda del settore auto sulle tecnologie a bassissime emissioni, si aggiunge una dimenticanza che va contro la strategia di accelerare la transizione ecologica chiesta dall’Unione Europea”.

Un freno all’economia?

Sempre secondo Anfia, Unrae e Federauto questa scelta penalizzerà fortemente l’economia di tutto il Paese, ma soprattutto potrebbe rappresentare anche un’occasione persa e un passo indietro per l’Italia per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti a livello di ecologia. Queste sono le loro ulteriori dichiarazioni: “In un momento di grande difficoltà per gli italiani, infatti, gli incentivi stavano svolgendo quella funzione di stimolo ad acquisti più sostenibili in termini ambientali contribuendo, al tempo stesso, a contenere le pesanti perdite generate dall’effetto Covid-19 sul mercato auto. Nelle interlocuzioni avute con tutti i Ministeri competenti, abbiamo chiaramente dimostrato gli effetti positivi degli incentivi alla rottamazione in termini di sostegno al mercato fortemente penalizzato dalla crisi e, soprattutto, di liberare la circolazione stradale da vetture obsolete facendo risparmiare all’ambiente decine di migliaia di tonnellate di CO2”. Vedremo poi se da parte del governo centrale ci saranno dei passi indietro riguardo alla decisione intrapresa con l’ultimo Decreto, tuttavia dato la situazione vigente di incertezza e di emergenza, è stato necessario fare dei tagli dove possibile e in questo scenario sono rientrati gli incentivi auto.

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