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La storia della casa automobilistica BMW

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La storia della casa automobilistica BMW

La Casa automobistica Premium tedesca BMW è tra le più amate nel mondo, e nei suoi anni di carriera ha saputo unire sportività, prestigio e qualità, con numerose vittorie sportive. Ecco la sua storia.

Storia BMW: gli inizi

BMW, sigla di Bayerische Motoren Werke (fabbrica bavarese di motori) è un’azienda tedesca produttrice di autoveicoli e motoveicoli con sede a Monaco di Baviera: la storia ufficiale del marchio tedesco inizia nel 1916 con la creazione di propulsori aeronautici e motociclette, per arrivare a quella di auto solo nel 1929.

Quando la Casa bavarese acquista il brand Dixi e commercializza l’Austin 7, cioè l’unico modello realizzato da questa azienda, il business si amplia e inizia la produzione di veicoli: nel 1928 nasce la 3/15 (in realtà una vera a propria Austin) e dà il via alla storia di BMW come la conosciamo.

Si trattava di un veicolo lungo solo 3 metri, 750 cc quattro cilindri in linea con 15 cavalli, che conquistò molti clienti per la sua economicità.

Storia BMW: i primi modelli

BMW lancia il suo primo vero modello nel 1932: si trattava della 3/20, una quattro cilindri con cilindrata 800 disponibile anche in versione scoperta.

Il secondo modello della Casa bavarese è la più elegante 303, la prima sei cilindri del marchio tedesco e la prima che sfoggia l’ormai tradizionale mascherina frontale a “doppio rene”, la stessa che contraddistingue le BMW anche oggi.

Un anno davvero importante è però il 1936, in cui avviene la commercializzazione della 326, cioè il primo modello con le porte posteriori; in aggiunta a questa vettura era disponibile anche la sportiva 328, che vince il rally RAC con il pilota britannico Abiegeg Fane nel 1939. L’anno dopo la vittoria tocca al tedesco Huschke von Hanstein, che si aggiudica anche la Mille Miglia.

Purtroppo negli anni successivi le cose per BMW cambiano, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale: essa viene obbligata dal governo nazista alla produzione di motori aeronautici, sfruttando anche la manodopera gratuita dei prigionieri nei campi di concentramento.

Alla fine della guerra BMW vive altri problemi a causa del sequestro dello stabilimento di Monaco da parte degli Alleati, oltre alle 3 fabbriche situate nella Germania orientale che vengono prese dai sovietici. Essi continueranno la produzione di auto sotto il nome BMW per i modelli usciti tra il 1946 e il 1951, e solo un’accesa battaglia legale, anni dopo, le ribattezzerà EMW.

Storia BMW: il dopoguerra e la crisi

Il dopoguerra vede ripartire BMW con l’elegante berlina 501, presentata al Salone di Francoforte del 1951 con motori sei cilindri (2.0 e 2.1) e con il V8 2.6 cc: l’auto sarà poi commercializzata l’anno dopo sia in versione coupé che cabriolet.

Pochi anni dopo tocca alla piccola Isetta del 1955, e alla spider 507 del 1956, una delle auto più belle della storia.

Successivamente BMW entra in crisi e per poco non si fonde con Mercedes; sarà solo la nuova gestione della famiglia Quandt (ancora oggi proprietaria) a salvarla.

Questa ventata di novità porta a una rapida ripresa, e già nel 1961 viene presentata la 1500; solo 2 anni dopo vengono pagati, per la prima volta dal dopoguerra, i dividendi agli azionisti, e la Casa tedesca si risolleva.

Alla rinascita contribuisce l’acquisto del marchio Glas del 1966, grazie a cui la Casa Bavarese ha accesso sia ai brevetti che allo stabilimento di Dingolfing, ancora oggi il più grande.

Storia BMW: gli anni Settanta e Ottanta

La storia della Casa bavarese continua negli anni Settanta con l’ingresso dell’amministratore delegato Eberhard von Kuenheim, e il suo intervento del 1970 tramuta BMW in un marchio globale nel 1970. In questo periodo nascono modelli storici come la serie 5 del 1972, la serie 3 del 1975, la serie 6 del 1976 e la serie 7 del 1977.

Nel 1976 la prima vera vittoria sportiva della Casa bavarese arriva grazie all’auto 3.0 CSL, guidata dai britannici John Fitzpatrick e Brian Redman e dallo statunitense Peter Gregg, che conquistano la 24 Ore di Daytona.

Negli anni ’80 vengono poi lanciati diversi modelli sportivi, e nascono due vetture destinate alla storia, cioè la M3 e la M5: se la prima domina il Motorsport, entrambe conquistano gli automobilisti amanti della guida brillante.

BMW: i successi anni ’90 e la storia recente

Gli anni Novanta sono testimoni di altri successi sportivi della Casa bavarese, tra cui 2 titoli britannici nella categoria Turismo BTCC conseguiti nel 1991 e 1993, prima del trionfo della V12 LMR alla 24 Ore di Le Mans del 1999.

Nel 1994 la Casa tedesca acquista il gruppo Rover, poi ceduto nel 2000, e di quest’ultimo conserva solo il brand Mini.

Allo stesso tempo anche la produzione di serie gode di grande successo: sono infatti gli anni fortunati delle spider Z3 (1996) e Z8 (1999), insieme a un altro grandissima icona nata nel 1999, cioè l’X5.

Negli ultimi anni, BMW propone i primi modelli disegnati da Chris Bangle, il designer americano che svecchia il marchio e ne incrementa le immatricolazioni: non mancano però alcuni pareri contrastanti, come quelli che riguardano la commercializzazione dell’ammiraglia serie 7 E65 del 2001.

Il marchio Rolls-Royce entra a fare parte della famiglia nel 2002 e dopo poco BMW rientra nel motorsport: negli gli ultimi anni i trionfi sportivi sono pochi, mentre la ricerca ingegneristica è tanta e all’avanguardia. Proprio grazie a questi studi nel 2013 debutta la piccola elettrica i3 e nel 2014 la supercar ibrida plug-in i8.

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