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La storia di Walter Chrysler

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La storia di Walter P. Chrysler

Walter Chrysler è stato il fondatore della Casa automobilistica statunitense Chrysler, un “self made man” partito da zero che ha costruito un vero impero. Ecco la sua incredibile storia.

Walter Chrysler: la nascita di un mito

Walter Percy Chrysler è nato il 2 aprile 1875 a Wamego (USA), da un macchinista ferroviario canadese ma emigrato negli Stati Uniti (Henry Chrysler) e Anna Maria Breymann (entrambi di origine tedesca). Ultimo di 3 figli, egli crebbe a Ellis, in Kansas, luogo in cui il padre lavorava nelle officine di riparazione della Union Pacific Railroad.

Proprio come il padre, anche Chrysler trasformerà presto la sua passione per la meccanica in un lavoro; la sua carriera però, in opposizione ai desideri paterni, inizia nelle ferrovie come macchinista, per poi diventare meccanico.

Dimostrando notevoli capacità, si specializza nei motori a vapore, e grazie al suo carattere ambizioso e irrequieto, opera per diverse compagnie ferroviarie. In questo modo si crea un’ottima reputazione come esperto nella regolazione delle valvole dei propulsori a vapore.

Un aneddoto personale. il 7 giugno 1901 sposa Della Forker e nel febbraio 1902 nasce la figlia Thelma Irene.

Walter Chrysler e la carriera fiorente

La carriera di Chrysler procede a gonfie vele, e inizia a lavorare per la Chicago Great Western a Oelwein (Iowa, dove c’è anche un piccolo parco a lui dedicato). Qui nel dicembre 1907 diventa soprintendente generale alla manutenzione delle locomotive (il più giovane di sempre), ed era a capo circa di 1000 tra operai e tecnici.

Una curiosità: nel 1908 acquista la sua prima auto, all’ottava esposizione automobilistica di Chicago: prima di imparare a guidarla, l’aveva già smontata e rimontata varie volte.

Insomma, Walter fa velocemente carriera nelle ferrovie per le sue qualità, raggiungendo l’apice a Pittsburgh (Pennsylvania), dove divenne direttore responsabile degli stabilimenti della ALCO (American Locomotive Company) a poco più di trent’anni. Si trattava di un grande traguardo, visto che era una delle più importanti aziende mondiali specializzate nella produzione di treni dell’epoca.

Walter Chrysler: dai treni alle auto

Chrysler restava sempre un appassionato di automobili, e lo scatto verso questo settore avviene nel 1911, l’anno dell’ingresso in Buick: questo avvenimento fu favorito dall’incontro con l’allora presidente del marchio, cioè Charles W. Nash, e con James J. Storrow, precedentente direttore alla ALCO.

Anche qui non manca di distinguersi per le sue doti, che gli permettono di diventare presto direttore: le sue geniali politiche di riduzione dei costi di produzione consentono ottimi guadagni alla General Motors, che nel 1916 lo nomina responsabile del brand.

Una curiosità: per entrare in Buick e dirigere gli stabilimenti di Flint, Chrysler inizialmente accettò una drastica diminuzione dello stipendio (da 12.000 a 6.000 dollari/anno). Dopo 3 anni, ricevendo ancora lo stesso stipendio iniziale, si presentò a Nash (notoriamente avaro), chiedendo un aumento a 25.000 dollari.

Nonostante il successo di Walter, purtroppo non mancano numerosi contrasti con il proprietario fondatore della G.M., cioè William C. Durant: a causa di questi dissapori, nel 1919 si dimette.

Chrysler infatti non condivideva la visione di Durant per il futuro della General Motors: quest’ultimo pagò 10 milioni di dollari per le azioni, e quando Walter lasciò la Buick era uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti.

Walter Chrysler: la Chrysler e il successo

Chrysler a questo punto viene ingaggiato da un consorzio di banche, con l’obiettivo di risanare la Willys-Overland Motor Company a Toledo (Ohio): il compenso? Una cifra davvero spropositata, anche per l’epoca, e cioè 1 milione di dollari l’anno, per due anni.

Nel 1921 Chrysler lascia la Willys, senza essere riuscito a ottenerne il controllo (detenuto da John Willys), e decide di creare un suo marchio: ecco perché nel 1924 nasce la Chrysler Six.

Un anno dopo acquisisce la Maxwell Motor Company, liquidando Maxwell e assorbendo l’azienda nella Chrysler Corporation, che diventa così un’azienda in espansione.

Nel 1928 Chrysler acquista anche il marchio Dodge, oltre a creare altri due nomi di spicco, destinati a segnare l’automobilismo americano: si trattava della Plymouth e della DeSoto.

La Chrysler Six è però solo l’anteprima di quella che diventerà la Chrysler Corporation, fondata da Walter un anno dopo il lancio della prima auto.

Una curiosità: Walter finanzia la costruzione del Chrysler Building e nel 1928 viene nominato “Man of the Year” da Time Magazine.

Walter Chrysler: gli ultimi anni del mito

Il 1936 è l’anno in cui Walter abbandona gli affari e acquista 12 acri di terreno a Kings Point (Long Island) da Henri Willis Bendel, nel 1923; chiama la tenuta Forker House (oggi un country club), e nel 1936 lascia la guida dell’azienda, ritirandosi a vita privata.

Purtroppo, nel 1938, solo 2 anni dopo, ha un infarto, dopo il decesso dell’amata moglie Della; Walter Chrysler muore però altri 2 anni dopo, a Kings Point (USA), il 18 agosto 1940, per un’emorragia cerebrale.

Il fondatore della più giovane azienda automobilistica tra le “Big Three” statunitensi (le altre sono Ford e GM), riposa oggi allo Sleepy Hollow Cemetery di Sleepy Hollow.

Foto copertina: Harris & Ewing, photographer / Public domain

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