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TDI: che cosa significa

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TDI che cos'è e cosa significa

Che cosa significa il famoso acronimo TDI? Si tratta di una nomenclatura commerciale ideata da Volkswagen per distinguere istantaneamente alcune tipologie di motori: scopriamo insieme quali sono.

Storia del TDI

TDI è l’acronimo commerciale ideato da Volkswagen per indicare i suoi motori diesel a iniezione diretta, e significa Turbocharged Direct Injection.

Il primo TDI venne presentato nel 1989 sull’Audi 100 C3, e si trattava di un 2.5 cc con 5 cilindri in linea, 120 cavalli e una coppia massima di 265 Nm; lo stesso motore, aggiornato, è stato installato su Volkswagen Passat B5 (1.9 da 115 cavalli).

La seconda generazione di propulsori TDI arriva nel 1998, con il nuovo iniettore di unità a pompa con cui la pressione veniva regolata separatamente per ogni cilindro.

La terza generazione TDI si avvia invece nel 2004: si tratta dell’iniezione diretta common rail, che uniscono efficienza, potenza, eco-compatibilità ed economia.

Una curiosità: il primo TDI fu quello appena descritto, ma la prima auto equipaggiata con un motore turbodiesel di questo tipo fu la Fiat Croma Turbodiesel i.d. (iniezione diretta).

Differenze tra TDI e motori diesel

La differenza la fa la nomenclatura, che fin dalla sua creazione viene associata al brand tedesco Volkswagen: per questo motivo, TDI è anche un logo, la cui prima edizione è stata sviluppata alla fine degli anni ’80.

Questa sigla viene quindi usata indipendentemente dalla specifica soluzione tecnica adottata per l’impianto di alimentazione, ed esistono 3 tipologie di motori turbodiesel commercializzati con la denominazione TDI:

  • Propulsori a pompa rotativa
  • Propulsori a pompa iniettore
  • Propulsori Common-Rail

Ecco le differenze e le tipologie di cilindrata.

TDI: propulsori a pompa rotativa

In questi propulsori la potenza aumenta e i consumi diminuiscono, grazie alla cinghia di distribuzione che muove la pompa di iniezione, portando gasolio ai 4, 5 o 6 iniettori: rispetto ai vecchi diesel a precamera, il carburante viene gettato a pressioni maggiori e nebulizzato più finemente.

Tra le motorizzazioni dotate di propulsori a pompa rotativa ricordiamo:

1.9 TDI da 90 cavalli e 110
2.5 TDI da 116, 140, 150, 155, 163 e 180 cavalli

Su quali auto sono presenti questi motori? Su quasi tutte le Volkswagen, ma non solo: sono infatti presenti anche su Audi, SEAT, Volvo e Skoda.

TDI: propulsori a pompa iniettore

Tra i propulsori a pompa rotativa e quelli a pompa iniettore, c’è una differenza sostanziale: in questi ultimi, infatti, ogni singolo iniettore ha la sua pompa che manda in pressione il gasolio. Il propulsore risulta quindi più ingombrante e necessita di una testata particolare.

Tra le motorizzazioni dotate di propulsori a pompa rotativa ricordiamo:

  • 1.2 TDI 3 cilindri da 61 CV (record di consumi ridotti)
  • 1.4 TDI 3 cilindri da 69 CV (Euro 4), 75 CV (Euro 3), 80 CV (Euro 4 con DPF) e 90 CV (Euro 4)
  • 1.9 TDI 4 cilindri da 101 CV (Euro 3), 105 CV (Euro 4 con o senza DPF), 115 CV (Euro 3), 116 CV (Euro 4, montato sulle Audi A4 B7), 130 CV (Euro 3 ed Euro 4), 150 CV (Euro 3) e 160 CV
  • 2.0 TDI (4 cilindri) da 136 CV (8v Euro 4), 140 CV (8 o 16v Euro 4 con o senza DPF) e 170 CV (16v Euro 4 con DPF e iniettori piezoelettrici)
  • 2.5 TDI da 174 CV
  • 5.0 TDI da 313 o 350 cavalli

Propulsori Common-Rail

Questo sistema è stato inventato dal Centro Ricerche Fiat, e prevede una pompa ad alta pressione che invia il gasolio in un Rail (tubo): da questo partono gli iniettori che portano il carburante direttamente nei cilindri. I motori common rail sono silenziosi e garantiscono ottimi risultati, sia per potenza che per consumi.

Il primo costruttore ad adottarli fu l’Alfa Romeo, nel 1997, con la 156 1.9 JTD, seguita dalla Mercedes C220 CDI e. Volkswagen è invece passata al common rail gradualmente, iniziando con il 3.0 TDI V6, montato sull’Audi A6 nel 2004.

Tra le altre motorizzazioni dotate di propulsori a pompa rotativa ricordiamo:

  • 2.7 TDI con 179 cavalli, poi 190
  • 1.6 con 90, 105, 110 e 116 cavalli
  • 3.3 TDI V8 con 224 cavalli
  • 4.0 TDI V8 con 275 cavalli
  • 4.2 TDI V8 con 326 cavalli
  • 2.0 TDI con 110, 120,140, 143, 170, 184, 190, 204 e 240 cavalli (BiTDI = biturbo)
  • 6.0 V12 TDI con 500 cavalli

TDI quindi è una nomenclatura commerciale adottata da Volkswagen, e indica i motori dotati di turbocompressore e sistema di iniezione diretta, noti per consumi ridotti e grande efficienza. Vi ricordiamo però che le varie tipologie di motori TDI sono utilizzati anche da Audi, Škoda, Seat e Porsche.

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