Curiosità

Hyundai: storia di una multinazionale specializzata in automobili

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La storia di Hyundai

La Hyundai, al pari di molti colossi industriali orientali, è nata occupandosi di settori completamente differenti da quello automobilistico: vediamo la storia di un’azienda che ha saputo imporsi sul mercato diventando un marchio importante in tutto il mondo.

La nascita della Hyundai

La multinazionale sudcoreana fu fondata nell’anno 1947 dall’imprenditore Chung Ju-yung come impresa edile: proprio così, in oriente le aziende nascono con un obiettivo specifico per poi cambiarlo all’improvviso, quasi gli addetti ai lavori non abbiano le idee chiare, o viceversa, siano dotati di un’incredibile versatilità.

La storia delle aziende orientali è costellata di questi esempi; non avrete dimenticato la Daewoo, rilevata dalla Chevrolet nel 2004 dopo essere stata dichiarata fallita il giorno 8 Novembre 2000, quando in Asia imperversava la crisi economica. La Daewoo produceva anche televisori, lavatrici e altri elettrodomestici di ogni tipo.

Negli anni della crisi asiatica la Hyundai si salvò grazie a una massiccia ristrutturazione, durante la quale l’azienda assorbì la Kia e cominciò quella che fu la sua grande ascesa nei mercati internazionali.

Si può dire che la Hyundai sia una delle aziende che è riuscita a trarre vantaggio dalla crisi economica che ha colpito l’oriente alla fine del secolo scorso; come potrete immaginare, queste vicende condannano la maggior parte delle società al fallimento rafforzando di conseguenza le poche aziende più virtuose, che trovano nella crisi un vero trampolino di lancio.

Le prime auto della Hyundai

La Hyundai aggredì il mercato automobilistico con una certa indecisione: cominciò nel 1968, quando mediante un accordo con la Ford produsse la Cortina, una vettura disegnata dalla casa americana e prodotta con l’impiego di pezzi importati dalla Gran Bretagna.

La prima vettura prodotta esclusivamente dalla Hyundai fu la Pony nell’anno 1975, un’auto che ebbe buon successo; la Pony era dotata di un motore Mitsubishi dalle ottime prestazioni e si fregiava del disegno di Giorgietto Giugiaro. Nel 1988 arrivò sui mercati la Sonata, un modello che fu prodotto e progettato negli stabilimenti della Hyundai. Nel 1994 nacque la Accent, un veicolo che ottenne molti consensi in Europa grazie alle prime forme arrotondate e a una dotazione di serie completa e interessante, cioè la presenza di entrambi gli airbag frontali, dell’autoradio e dei finestrini elettrici, al tempo tutt’altro che scontati.

Nel 1999 la Accent venne rinnovata; la vettura fu equipaggiata con sospensioni MacPherson, uno schema che permette l’oscillazione indipendente delle ruote, nonchè da motori 16 valvole dalle prestazioni entusiasmanti, al tempo una tecnologia innovativa. Nell’anno 2005 arrivò anche la terza serie, dotata di motori a fasatura variabile, che oltre a sviluppare una buona potenza avevano la capacità di emettere una minore quantità di gas inquinanti.

Dopo l’anno 2000 la Hyundai mostrò uno spiccato interesse per il settore sportivo e partecipò al mondiale di rally (WRC); fu proprio la Accent ad avere l’onore di gratificare il marchio sudcoreano attraverso i percorsi più accidentati del pianeta.

La vettura partecipò a 4 edizioni, dal 2000 al 2003, con un veicolo eccezionale equipaggiato da un motore 2 litri turbocompresso e capace di erogare i 300cv stabiliti dalla FIA per la competizione; ovviamente l’auto era a trazione integrale e montava un cambio sequenziale a 6 rapporti. I risultati non furono per nulla soddisfacenti, a parte un buon quarto posto nella classifica costruttori ottenuto nell’anno 2002.

Per questa ragione, che ha comportato ovvie difficoltà economiche, la Hyundai lasciò le competizioni per poi riprendere la sfida nel 2014 con il modello i20 tutt’ora in produzione.

La serie “i” di Hyundai

Nel 2008 cominciò la fabbricazione dei nuovi modelli della Hyundai identificati dalla sigla”i” seguita da un numero: il debutto avvenne con la i30 e proseguì prima con la i10 e quindi con la i20, quest’ultimo un veicolo di grande successo destinato al mercato europeo e indiano. La “i20” sostituì la Getz (nata nel 2002, un’utilitaria che fu affiancata alla berlina Accent) e fu studiata presso i nuovi stabilimenti Hyundai situati in Germania, dove superò brillantemente i severi test Euro NCAP e Crash Test aggiudicandosi le 5 stelle, il massimo dei voti.

La serie “i” di Hyundai è ora molto più vicina ai dettami imposti dall’industria europea, tanto da consentire all’azienda sudcoreana di affermarsi definitivamente sul mercato al pari delle imprese di maggiore successo. Il reparto corse ha contribuito notevolmente ai progressi tecnici, grazie a un ritorno del marchio nel WRC di ben altro effetto rispetto ai primi anni del 2000; attualmente, la “i20” corre fregiandosi della guida del pluricampione Sebastien Loeb, 7 volte campione del mondo; anche il successo di Gabriele Tarquini nella World Touring Cap con la Hyundai i30 è un motivo di vanto di cui il gruppo Hyundai sarà ben lieto di approfittare.

La Hyundai e le auto elettriche

In fatto di autoveicoli elettrici l’azienda sudcoreana non è assolutamente seconda a nessuno. La Ioniq Hybrid e la Kona sono due esempi di alta tecnologia, un primato non solo per Hyundai ma per l’intero mondo automotive.

La Ioniq è un’auto ibrida equipaggiata con il meglio che l’attuale ricerca è in grado di offrire; la Kona è invece il primo SUV compatto completamente elettrico, un veicolo proiettato nel futuro che sembra in grado di precorrere i tempi.

Una storia che deve ancora iniziare

La storia di Hyundai potrebbe contraddire le vostre aspettative; il passato dell’azienda sembra essere molto meno interessante del suo presente. La Hyundai in questo periodo storico sta decisamente offrendo il meglio di sé, grazie a soluzioni tecnologiche all’avanguardia e a una produzione che piace molto in tutto il mondo. La serie “i” dimostra il grande momento che l’azienda sta vivendo, un periodo che probabilmente scriverà la storia del marchio in modo significativo, grazie anche al lavoro del reparto corse che sta raccogliendo importanti successi al pari della Mercedes in Formula 1.

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