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Sergio Scaglietti: lo scultore delle Ferrari

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Sergio Scaglietti lo scultore delle Ferrari

Ecco la storia di Sergio Scaglietti, l’uomo che è stato capace di realizzare (a mano) le carrozzerie delle più belle Ferrari degli anni Cinquanta e Sessanta. Un battilastra, ecco chi era. Ha realizzato, armato solo del suo martello, le carrozzerie di alcune importanti Ferrari. Oggi però, il suo operato ricalca quello di uno scultore di supercar, lo scultore che è stato capace di dare forma alle brillanti idee di Enzo Ferrari.

Sergio Scaglietti: lo scultore di Supercar

Scaglietti è nato il 9 gennaio del 1920 a Modena: come molti, a quei tempi, a 13 anni è già al lavoro, oltre che essere orfano di padre. Appassionato alla creazione delle auto fin da quando era bambino, all’età di otto anni costruiva piccole macchine da corsa giocattolo, con fil di ferro e creta.

Appena adolescente, il suo lavoro è quello di carrozziere, che porta avanti con passione, nel suo piccolo, fino a divenire un battilastra specializzato nella riparazione dei parafanghi delle auto da corsa: questa sua caratteristica viene notata da Enzo Ferrari, con cui nasce un’amicizia e una collaborazione che ha portato davvero a grandissimi risultati ed è durata per tutta la vita.

Pochi anni dopo, nel 1951, Sergio fonda la sua Carrozzeria Scaglietti: soli due anni di lavoro, ed ecco la sua prima Ferrari, cioè la 500 Mondial. Ma non si ferma qui: dopo quattro anni, nel ’57, lavora alla 250 Testa Rossa. Nel 1959 i figli Claudio e Oscar entrano in azienda.

Gli anni Sessanta e la pensione

Ed ecco che in un attimo siamo negli anni Sessanta, e ora le Ferrari scolpite da Sergio Scaglietti entrano nella storia: è il 1962 l’anno in cui rifinirà la carrozzeria dell’esclusiva 250 GTO (iniziata da Giotto Bizzarrini). Nel 1963 è la volta della “250 LM”, nel ’64 della “275 GTB” e nel 1969 della “Dino 246”.

È l’anno 1975 quello in cui la Ferrari acquista la Carrozzeria Scaglietti, e dopo una decina d’anni, Sergio andrà in pensione, al termine (lavorativo) una vita passata tra le automobili che tanto amava.

Nel 1997 Ferrari nominò Scaglietti il suo programma di personalizzazione della casa, ma gli onori non finiscono qui: nell’anno 2003 Ferrari intitola a Sergio un veicolo, cioè la 612 Scaglietti (ispirata alla speciale “375 MM”): un gesto mai compiuto prima, verso una persona che era ancora in vita.

Sergio Scaglietti scompare infatti anni dopo questo suo “trionfo”, il 20 novembre del 2011 a Modena.

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