Storia di William Morris

William Richard Morris nacque il 10 ottobre 1877 a Worcester, in Inghilterra. Dopo aver imparato a riparare le biciclette come apprendista meccanico, Morris decide di mettersi in proprio stabilendo la propria officina nel capannone della madre. Qui inizierà la sua carriera costruendo e riparando biciclette per poi aprire un negozio di bici a Oxford, all’età di 16 anni.

Gli inizi

Morris vende la sua attività nel settore delle biciclette e nel 1910 fonda nei sobborghi di Oxford la sua Casa automobilistica, chiamata Morris Motor Company. Qui vede la luce la prima auto di Morris, la “Bullnose”. Una due posti assemblata nelle officine di Cowley, con componenti acquistate da fornitori esterni.

Nel 1914 si aggiungono alla produzione un coupé e un furgone, ma il telaio risultava troppo corto e il motore da un litro troppo piccolo per poter pensare a una una versione 4 posti da poter vendere come utilitaria. Per risolvere il problema, Morris liquida i fornitori del motore rivolgendosi all’azienda Continental di Detroit, negli Stati Uniti. Da Detroit arriva quindi l’unità motrice da 1548 cc, così come il cambio e gli assi. Nonostante lo scoppio della prima guerra mondiale gli ordini furono mantenuti e, a partire dalla seconda metà del 1915, viene introdotta la Morris Cowley, nelle versioni a 2 e 4 posti.

Tra le due guerre

Dopo la guerra il motore americano non era più disponibile, quindi Morris fece in modo di farsi costruire una replica dello stesso dall’azienda francese Hotchkiss. Il “nuovo” propulsore venne utilizzato per equipaggiare sia le nuove versioni della Cowley, che le più prestigiose Morris Oxford, appena entrate in produzione.

Grazie al successo ottenuto dalla vendita dei primi modelli e complice anche l’alta qualità proposta dagli stessi a fronte di una politica di riduzione dei costi resa possibile dall’elevata standardizzazione in catena di montaggio, la Morris Motor Company vive una fase di costante crescita commerciale, fino a superare la rivale Ford nel 1924 in quanto a vendite.

L’ex meccanico di biciclette era così al timone della più grande casa automobilistica del Regno Unito, con l’impressionante quota pari al 51% del mercato interno. Nel 1924 il capo della concessionaria Morris a Oxford, Cecil Kimber, iniziò a costruire versioni sportive delle auto Morris, chiamate MG, come il nome della concessionaria, ossia Morris Garages.

Nel 1928 la Morris Minor apre praticamente da sola il mercato delle City Car, equipaggiata col motore da 847 cc della Wolseley Motor Company, una società acquisita dalla Morris Motors Company nel 1927. Una mossa astuta da un punto di vista imprenditoriale, che di fatto aiutò la Casa a uscire indenne dalla grande depressione economica che era in divenire.

La Minor fu sostituita dalla Morris Eight, presentata nel 1934 al Motor Show di Londra. Si trattava della risposta diretta al Ford Model Y e fortemente ispirata dallo stesso modello. Nel 1932 Leonard Lord venne nominato Amministratore Delegato, e la prima sua azione fu quella di rivoluzionare i metodi di produzione, grazie anche all’introduzione di una innovativa catena di montaggio in movimento.

Lord abbandonò l’azienda nel 1936 a seguito di aspri contrasti con la proprietà, minacciando di smontare la fabbrica mattone per mattone . Nello stesso anno William Morris vendette Morris Commercial Cars Limited, la sua azienda produttrice di veicoli commerciali, la Morris Motors. Nel 1938 vide la luce la Morris Motor Company.

Seconda guerra mondiale

Nell’estate del 1938 una delle aziende incorporate da Norris nel suo gruppo iniziò a costruire attrezzature destinate ad uso bellico, in un enorme nuovo stabilimento a Castle Bromwich, che fu costruito appositamente per fabbricare i caccia militari Supermarine Spitfires.

A seguito di un pesante bombardamento aereo, i locali della fabbrica furono riconvertiti alla produzione di taniche, con una produzione di milioni di fusti che andò avanti fino alla fine del secondo conflitto mondiale.

Lo stabilimento di Cowley fu riconvertito alla produzione di mine e aerei Tiger Moth, usati dalla RAF come velivoli da addestramento.

Dopo la seconda guerra mondiale

La produzione di veicoli riprese appena dopo il termine della seconda guerra mondiale, con disegni e progetti risalenti agli anni anteguerra. Nel 1948 la Eight fu sostituita da quella che probabilmente è la più famosa auto Morris, la Morris Minor, progettata da Alec Issigonis (che in seguito progettò la Mini). La Ten fu sostituita da una nuova 1948 Morris Oxford, proposta come una versione più grande della Minor. Una Morris Oxford successiva vide la luce nel 1956, rispondendo al nome di Morris Oxford III.

Nel 1952 la Nuffield Organization (altra azienda della holding fondata da William Morris), si fuse con la sua vecchia rivale Austin Motor Company, per formare la British Motor Corporation (BMC). L’operazione portò alla fusione i marchi Morris, MG, Riley e Wolseley, e per molti anni i vari marchi sarebbero stati visti su diversi modelli di veicoli a dir poco molto simili.

Nel 1968 la BMC entrò a far parte della neo costituita British Leyland Motor Corporation (BLMC) per fondersi nel 1975 nella nazionalizzata British Leyland Limited (BL). Il marchio Morris continuò ad essere usato commercialmente fino all’inizio del 1980.