Dice la legge

Climatizzatore con auto in sosta e motore acceso: perché non si può

0
Climatizzatore con auto in sosta

L’estate è in corso, ed è nel vivo delle proprie caratteristiche più aspre: il forte caldo, l’asfalto tremolante in lontananza, l’abitacolo bollente quando si sale in auto.

Queste temperature che nell’ultimo periodo raggiungono numeri estremi con picchi che si avvicinano sempre di più ai quaranta gradi (e oltre) portano gli Italiani a rifugiarsi in luoghi che permettono di trovare refrigerio come i centri commerciali, la casa con l’aria condizionata (per chi ne è dotato) o le località di villeggiatura marittime o montane (per chi ne ha la possibilità).

Non fatevi prendere dal panico se state boccheggiando perché questo potrebbe portarvi a commettere errori sanzionati dalla legge: uno di questi è trovare riparo in auto e rimanere chiusi nell’abitacolo con l’auto in sosta, il motore acceso e soprattutto l’aria condizionata attiva sulla temperatura minima prima di tornare a sudare tra le strade della città o tra le mura di casa.

Attenzione! Questo comportamento è assolutamente scorretto, vediamo insieme i motivi per cui optare per una soluzione alternativa potrebbe salvarvi da inutili scocciature e purtroppo anche vacanze rovinate (indizio: €… molti).

Che cosa dice la normativa

Innanzitutto è bene chiarire i vari punti chiave che ci portano a definire questo comportamento come errato e illegale: immaginate di essere tranquilli al fresco nella vostra auto ferma in un parcheggio e vedete che a voi si affianca una pattuglia che pochi minuti dopo vi lascia come regalo una salatissima sanzione… come vi sentireste se fino a qualche minuto prima pensavate di tenere un comportamento irreprensibile? Amareggiati certamente. Proprio per questo è bene conoscere il testo della norma che commina la sanzione.

Se abitate nei pressi di un passaggio a livello vi sarà certamente capitato di notare il cartello che impone di spegnere il motore qualora vi siano le sbarre abbassate in attesa che passi il treno. Il tutto si impernia sull’articolo 157 del Codice della strada italiano, un articolo dalle dimensioni piuttosto corpose che va a regolare la sosta e la fermata dei veicoli sulle nostre strade. Una porzione di questo articolo vietava, fino a recenti modifiche, la sosta a motore acceso in ogni caso: la scarsa applicazione del detto comma ha portato ad indicare come sia invece vietato, dal comma 7 bis, il mantenere il motore acceso durante la sosta con lo scopo di far funzionare l’impianto di condizionamento. Al termine del comma è comminata la sanzione amministrativa compresa in una forbice tra euro 216 ed euro 432 (non proprio spiccioli soprattutto se si considera che gli altri commi sono invece sanzionati con il pagamento di somme ricomprese tra euro 41 ed euro 168).

Innanzitutto, se siete attenti, avete notato l’utilizzo delle parole che, soprattutto nel diritto, non è mai casuale: è vietata infatti la SOSTA e non la fermata o l’arresto con motore acceso e aria condizionata attivata. Per chi necessita un ripasso, la differenza tra sosta, fermata e arresto è disciplinata sempre dall’articolo 157 del Codice della strada al comma uno: l’arresto è l’interruzione della marcia per esigenze di circolazione, la fermata è effettuata in luoghi anche non adibiti alla sosta ad esempio per salita o discesa di passeggeri (a condizione di essere pronti a riprendere subito la marcia in modo da non creare intralcio) mentre la sosta è l’interruzione della marcia in un luogo adibito alla stessa (ad esempio in un parcheggio o a lato della carreggiata ove la sosta sia consentita).

La scelta del legislatore è chiara: non si può costringere gli automobilisti a spegnere l’impianto di condizionamento quando devono fermarsi ad un semaforo o per prendere rapidamente un oggetto utile dal bagagliaio.

I dubbi potrebbero nascere quando la fermata viene effettuata in un parcheggio: nascono infatti perplessità (si tratta di sosta che è quindi sanzionata o di fermata?) che devono essere chiarite in una eventuale fase di contestazione dell’illecito amministrativo.

I motivi principali che sostengono la scelta del legislatore di sanzionare questo comportamento sono principalmente di carattere ambientalista: il climatizzatore richiede al motore un certo sforzo aggiuntivo il che comporta un maggiore uso di carburante e, di conseguenza, un aumento dell’inquinamento a parità di tempo di accensione del motore. Una prova tangibile di questo dato è individuabile nelle auto con motori di piccola cilindrata: all’accensione dell’aria condizionata la potenza disponibile sarà sensibilmente minore e le partenze in salita, ad esempio, dovranno essere regolate con un diverso gioco di alternanza frizione-acceleratore rispetto alle condizioni normali.

I costruttori, spinti dalle necessità ambientaliste, dotano le loro automobili di una serie di accessori (che però in molti considerano una inutile scocciatura) quali lo Start&Stop che spesso porta con sé lo spegnimento temporaneo del compressore dell’aria condizionata ad esempio al semaforo rosso (nel momento in cui si pone l’auto in folle e si alza il piede dal pedale della frizione). Questi accessori solitamente di serie vi salveranno da una distrazione quale la sosta con motore acceso alla quale si può comunque andare deliberatamente incontro attraverso l’inserimento della marcia.

In ogni caso, per evitare salate multe da pagare, è consigliabile evitare soste con il condizionatore acceso. Indagate piuttosto sui numerosissimi metodi disponibili (e talvolta economici) per rimanere freschi durante le più torride giornate estive ed investite in modo migliore e duraturo il denaro che dovreste invece sborsare per far fronte ad una sanzione amministrativa.

Comments

Comments are closed.

Altri articoli in Dice la legge