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Green Pass: come cambiano i trasporti dal 1° settembre 2021

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Green pass trasporti

Settembre è un mese che simboleggia un nuovo inizio, una nuova stagione e porta in dote moltissimi cambiamenti. Anche quest’anno saranno tante le cose a cambiare anche per quanto riguarda i trasporti e gli spostamenti, poiché scatta l’obbligo di Green Pass a partire dal primo del mese, per determinate situazioni. Per i trasporti a lunga percorrenza sul territorio italiano, infatti sarà obbligatorio possedere il suddetto Green Pass, quel documento che viene rilasciato a colui che si è sottoposto al vaccino anti-Covid (anche dopo la prima dose), che detiene il certificato di guarigione dal Covid-19 (con validità pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo) o che si è sottoposto a un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti. Questa soluzione è stata intrapresa dal governo per tutelare la salute di coloro che sono maggiormente a contatto con persone estranee.

Dove diviene obbligatorio

L’esposizione del Green Pass diventa obbligatorio quando ci si muove su aerei, treni e traghetti per i collegamenti interregionali, oltre che per treni intercity e alta velocità e sugli autobus con servizi di trasporto continuativi o periodici su un percorso che collega più di due regioni con itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti. Per adesso, questa certificazione viene rifiutata per i treni regionali e per i mezzi pubblici quali tram, autobus e metropolitane, dove resta però indispensabile rispettare le norme di sicurezza vigenti da tanti mesi e che – quasi – tutti hanno imparato a conoscere. Nessun obbligo, invece, per i bambini sotto i dodici anni, i quali sono attualmente esclusi anche dalla campagna vaccinale.

Per chi viene in Italia dall’estero

In questo specifico caso è necessario aver completato il ciclo di vaccinazione da almeno 14 giorni; chi ha ricevuto una sola dose di vaccino dovrà quindi sottoporsi a un tampone antigenico o molecolare che attesti la negatività. Ognuno dovrà poi compilare prima del rientro nel nostro Paese un documento specifico, denominato Passenger Locator Form, un modulo che viene utilizzato dalle autorità sanitarie per il tracciamento in caso di passeggeri esposti a possibili contagi da Coronavirus. In caso di minori questi possono essere inclusi da un adulto accompagnatore all’interno del suo documento. Per i minori non accompagnati, invece, sarà il tutore a prendersi carico dell’operazione prima della partenza.

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