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I costruttori di pneumatici: la classifica dei migliori secondo il fatturato

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Pneumatici migliori

Lo pneumatico è una delle parti più importanti di un veicolo, perché è l’unica che ha un contatto diretto con la strada, con l’asfalto. Il consiglio che tutti danno è che l’unica cosa su cui non si dovrebbe risparmiare è proprio la spesa che riguarda la scelta della gomma ideale. La concorrenza è ovviamente altissima e sono tantissime le aziende che producono mescole e pneumatici di elevatissima qualità, per rispondere all’esigenza di dare maggiore sicurezza a veicoli sempre più veloci e performanti. Ovviamente, il 2020 e la pandemia legata al Coronavirus, hanno messo in difficoltà i produttori di pneumatici, che hanno visto il proprio fatturato ridursi rispetto al passato. Ma vediamo quali sono oggi, i costruttori di pneumatici migliori al mondo.

La classifica

Pneunews ha diramato la classifica dei migliori produttori di pneumatici del 2020, sulla base del loro fatturato nel corso dell’anno. I risultati sono indubbiamente peggiori rispetto al 2019, però dimostrano quanto sia grande la volontà di crescere e di far progredire i propri prodotti. La classifica è stata strutturata in venti posizioni e al vertice troviamo Michelin (20 miliardi di euro), che nell’ultimo anno ha scalzato in cima alla classifica il leader storico del settore Bridgestone (19,6 miliardi di euro) dopo 13 anni di dominio dell’azienda nipponica. Al terzo posto troviamo Continental (10,1 miliardi nel solo settore gomme, perché in realtà l’azienda tedesca produce anche molte altre componenti) che sopravanza l’americana Goodyear (10 miliardi), quarta. Quinto posto per la giapponese Sumitomo, nota in Europa con il nome di Falken, sesto per la coreana Hankook. Soltanto al settimo posto l’italiana Pirelli (4,3 miliardi), in discesa rispetto all’anno precedente. Yokohama, ZC Rubber e Maxxis rimangono fisse in ottava, nona e decima posizione e chiudono l’ideale top ten del settore.

Fluttuazioni di valuta

Per stilare questa classifica è stato necessario prendere in esame anche le fluttuazioni valutarie; in questo caso lo yen di Bridgestone è più debole nei confronti dell’euro (da almeno tre anni) e la classifica tiene conto della conversione dei risultati finanziari in euro per il confronto. Per quanto concerne gli sviluppi del domani viene ricordato che si è conclusa in questi giorni l’acquisizione di Cooper da parte di Goodyear e questo rende verosimile che il prossimo anno l’azienda guadagni ancora un’altra posizione superando Continental e diventando il terzo produttore mondiale dopo Michelin e Bridgestone.

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