Dice la legge

Noleggio a lungo termine con targa estera: perché non conviene davvero

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Per capire se è legale guidare in Italia un’auto immatricolata fuori dall’Italia o il noleggio a lungo termine di un’auto con targa estera, bisogna fare chiarezza su quello che prevede la nostra normativa.

Il boom delle auto con targa estera

Questo fenomeno in costante aumento deve la sua crescita principalmente all’introduzione del superbollo nel 2012, anche se molti altri possono essere i motivi che portano una persona a scegliere un’auto con targa estera, dall’evitare le multe al mero risparmio economico.

Ad oggi, sulle nostre strade circolano circa 5 milioni di vetture con targa straniera che sono principalmente oggetto di leasing o di noleggio a lungo termine. È giusto però analizzare caso per caso per capire come ci si deve muovere se si decide di guidare un’auto immatricolata all’estero.

Acquisto o noleggio di un’auto con targa estera

Acquistare un’auto all’estero, esattamente come nel caso di chi la vende, la fa immatricolare e la ricompra, è una cosa assolutamente fattibile a patto che entro un anno si proceda all’immatricolazione in Italia, con il conseguente calcolo e pagamento delle tasse previste.

Si può invece noleggiare a lungo termine un’auto con targa estera a patto che ci si rivolga a una società che ha sede nel paese di provenienza dell’auto. Sarà sufficiente esibire, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, il libretto di circolazione unitamente al contratto di noleggio previo il fatto di pagare puntualmente i canoni periodici.

Attenzione però: parecchie vetture provenienti da Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca e Germania sono offerte con la formula di noleggio a lungo termine da piccole società senza un ufficio o dipendenti in Italia, ma solo nel paese d’origine. Si tratta di aziende a volte instabili (o peggio fittizie) a rischio di chiusura: se questo dovesse accadere, la società non potrebbe continuare a elargire i servizi assicurati e l’incauto acquirente rischierebbe così di incorrere in un illecito penale!

Cosa succede in caso di multe e incidenti

In caso di incidente dove rimane coinvolto un veicolo immatricolato fuori dall’Italia, l’Ufficio Nazionale di Assicurazione per l’Italia (Uci) ne darà diretta comunicazione all’assicurazione all’estero.

Per quanto riguarda le multe, il conducente può effettuare immediatamente il pagamento all’agente accertatore, avvalendosi del pagamento in misura ridotta previsto dall’art. 202. L’agente trasmetterà il verbale al proprio comando, comunicando anche la somma riscossa e rilascerà la ricevuta al trasgressore.

Nel caso in cui il conducente non volesse avvalersi del pagamento in misura ridotta, sarà obbligato a versare all’agente una somma pari alla metà del massimo della sanzione pecuniaria prevista per la violazione, come cauzione. 

Se la cauzione non viene versata, viene disposto il fermo amministrativo del veicolo fino a quando non verrà saldato l’importo (per un periodo non superiore ai 60 giorni). Il veicolo verrà messo in custodia a spese del trasgressore, conviene dunque cercare di saldare in toto o almeno in parte la sanzione.

Aggiornamenti del Decreto-legge Sicurezza di Salvini

Con il Decreto Sicurezza, lo Stato ha inasprito i provvedimenti per chi circola in Italia con targa estera non con formule in leasing o a noleggio. In questo modo, il Governo cerca di dissuadere chi intende aggirare tasse e controlli con sanzioni e multe che prevedono anche il sequestro del veicolo.

Quindi, per la legge italiana, chi è residente nel territorio da almeno 60 giorni e possiede un’auto con targa estera dovrà registrarla presso la motorizzazione della propria città, dotando il veicolo di targa italiana con la conseguenza del pagamento del bollo e del superbollo per le vetture sopra una certa cilindrata.

Quando si intende noleggiare un’auto a lungo termine è bene rivolgersi a società specializzate con sede in Italia che offrono servizi sicuri e garanzie.

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