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Photored, tutto quello che c’è da sapere

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Photored cosa c'è da sapere

I Photored sono installati negli incroci semaforizzati: per garantire il rispetto delle indicazioni delle segnalazioni luminose dei semafori, le autorità si avvalgono di questi sistemi capaci di catturare un’immagine di chi infrange la legge. Ecco cos’è il photored e come funziona.

Photored: cos’è

Il codice della strada prevede una sanzione per un conducente che prosegue la marcia ignorando le indicazioni del semaforo rosso.

L’infrazione può essere rilevata sia dalle forze dell’ordine che dai meccanismi photored: si tratta di sistemi di rilevamento elettronico usati fin dagli anni ’80 dalle autorità competenti per controllare il rispetto della segnaletica.

Nello specifico, precisiamo che il termine Photored viene usato per indicare impropriamente qualsiasi apparecchio capace di rilevare, tramite prova fotografica, un passaggio col rosso, ma il nome “Photored” è in realtà un marchio registrato da una famosa azienda italiana.

Ad ogni modo esistono molti dispositivi simili a questo e tutti operano sul controllo del traffico attraverso foto e sensori. Leggete come funzionano.

Photored e simili: come funzionano

I sistemi fotografici di rilevamento infrazioni simili al Photored sfruttano sensori posti nell’asfalto in corrispondenza della linea di arresto, rilevando il passaggio dei veicoli con il rosso.

Le foto da scattare sono obbligatoriamente 2: la prima quando l’auto attraversa i rilevatori nell’asfalto, la seconda quando oltrepassa il secondo sensore.

Ecco perché è fondamentale la posizione della vostra auto in riferimento alla linea di arresto: bastano pochi cm per essere multati, anche in caso di stop nel punto sbagliato.

Ricordate che non esiste solo il Photored, ma anche il famoso t-red, che salva in memoria molte immagini che poi vengono esaminate in tempo reale dallo strumento intercettando le traiettorie e le sequenze in relazione alla posizione del veicolo: si tratta di una sofisticata elaborazione che certifica con precisione millimetrica il passaggio con semaforo rosso.

Photored e simili: omologazioni e multe

Ogni Photored è omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prima della commercializzazione e dell’installazione, come previsto dal Codice della Strada.

Inoltre, come accade per gli autovelox, anche i photored vanno revisionati. Ciò deve avvenire annualmente, se il sistema viene usato senza agenti accertatori in presenza.

L’eventualità peggiore, infatti, è quella delle “multe pazze” recapitate a migliaia di cittadini ignari: in questo caso potete ovviamente fare ricorso per malfunzionamento dei dispositivi automatici.

Dato che i sistemi photored garantiscono l’osservanza del C.d.S., le multe sono le stesse previste per il mancato rispetto delle segnalazioni delle lanterne semaforiche.

Per questo chi passa con il rosso e viene fotografato dal sistema pagherà una multa da 163 a 652 euro, oltre alla decurtazione di 6 punti, che raddoppiano per neopatentati di patente A o B conseguita da meno di 3 anni.

Photored: casi particolari

Visto che il rosso scatta subito dopo il giallo, è fondamentale la sua durata, soprattutto ai fini dell’infrazione: nella regolazione dei segnali semaforici, la legge non stabilisce un tempo preciso, ma intervengono la giurisprudenza e la risoluzione del Ministero dei trasporti numero 67906 del 16.7.2007.

Essi regolano, in assenza di specifiche indicazioni del codice, un tempo di accensione della luce gialla non inferiore a 3 secondi, sufficienti per far concludere il passaggio alla vettura a cui sia scattato il giallo.

Ricordate che per la certificazione di avvenuta violazione dell’art. 146 comma 3 del C.d.S., le foto devono ritrarre la luce rossa del semaforo e l’auto in transito. Se ricevete una notifica di verbale potete sempre visionare le immagini per le vostre valutazioni.

Ormai i sistemi tipo Photored sono estremamente diffusi anche perché tutte le amministrazioni pubbliche possono dotarsene semplicemente attraverso il MePa, una formula di noleggio molto usata.

Una curiosità: qui potete vedere il numero di dispositivi approvati negli ultimi anni.

Leggi anche Autovelox fissi in città, cosa dice la legge.

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