Curiosità

La storia di Andrè-Gustave Citroën

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André Citroën

Il fondatore di una delle Case francesi più famose di sempre è Andrè-Gustave Citroën: egli nasce in una famiglia che commercia diamanti, con origini olandesi e polacche, da Levie Citroen e Masza Kleinmann.
Quando la famiglia Citroen si trasferisce da Amsterdam a Parigi nel 1873 inizia anche la storia dell’uomo che ha fondato la Citroën.

La nascita di Andrè-Gustave Citroen

Nato a Parigi il 5 febbraio 1878 e ultimo di 5 figli, Andrè-Gustave Citroen era un bambino vivace, intelligente e curioso: la sua infanzia fu interrotta dall’improvviso tracollo economico che trascinò il padre in uno stato depressivo incurabile, che terminò nel suicidio il 1° settembre 1884.

A questo punto Citroen inizia la scuola, dove il cognome venne scritto con la dieresi sulla “e” proprio al momento dell’iscrizione: ecco perché è nato il nome come tutti lo conosciamo, cioè Citroën.

A 20 anni, Citroën fu ammesso alla École polytechnique: un anno dopo morì anche sua madre, il 25 maggio 1899. Un anno dopo fu invitato in Polonia (paese natio della madre) dalla sorella Jeanne, dove Andrè visita la sua prima fabbrica di ingranaggi.

Ecco da dove prende vita l’idea di costruire proprio ingranaggi a cuspide in ghisa, di cui ottenne il brevetto, e come nascerà (20 anni dopo) l’emblema della Casa automobilistica che porterà per sempre il suo nome.

La svolta automobilistica di Citroën

Tornato in Francia, Citroën raduna alcuni collaboratori di fiducia per aprire la prima officina di ingranaggi: era il 1902, e 2 anni dopo crea il suo primo vero laboratorio.

Nel 1905 la piccola officina viene registrata con la ragione sociale di Citroën, Hinstin & Co.: i brevetti si susseguono, come avviene in contemporanea per lo sviluppo e l’espansione dell’industria automobilistica.

André Citroën vuole approfittarne: per farlo, nel 1908 diventa il direttore generale della Mors, dopo aver convinto i proprietari Louis ed Emile a ristrutturare un’azienda automobilistica che si trovava in cattive acque.

Grazie all’aiuto di Andrè e al suo senso per gli affari, l’azienda torna a lavorare bene, ma sarà un viaggio a Detroit (USA) nel 1912 a smuovere ulteriormente la mente di Citroën, soprattutto grazie alla conoscenza di Henry Ford, già pioniere della moderna industria automobilistica.

Nel contempo, sempre nel 1912 fu importantissima anche la sua visita al Salone di Parigi, in cui si interessò di 2 modelli economici (la Bebé di Bugatti e la torpedo biposto di Le Zébre) che reputò perfetti per soddisfare le necessità degli strati meno abbienti della popolazione.

Ecco quindi la sua geniale intuizione: André capì che l’obiettivo delle Case automobilistiche doveva essere la produzione in serie e la vendita a costi popolari.

Citroën, dalle granate alle auto

La produzione di granate di André Citroën viene largamente sfruttata dall’esercito francese durante la Prima Guerra Mondiale, a cui egli stesso partecipò come luogotenente prima, e come capitano poi.

Leggi anche il ruolo che hanno avuto le donne nelle fabbriche Citroen durante la Guerra.

I principi produttivi appresi da Henry Ford e su cui André si basava, erano ancora sconosciuti in Europa, e finirono col trasformare lo stabilimento di Citroën in un vero e proprio modello di efficacia e serietà professionale.

Precursore in tante cose, André Citroën ideò anche il primi incentivi per le maestranze, cui mise a disposizione alcuni locali come la sala refettorio, la sala giochi e l’infermeria.

Nel frattempo, nacquero i suoi 3 figli, ma la guerra era finita, e con essa la richiesta di granate: le bocche da sfamare però restavano, ed ecco quindi perché André Citroën creò la sua prima vettura, la Type A.

André Citroën: le sue auto e la fama

Egli considerava l’auto come la vera rivoluzione del XX secolo: gli ritornarono in mente i modelli Bebé e Le Zébre visti anni prima, a cui si aggiungevano le sue idee geniali e innovative. Egli infatti voleva creare anche tutta una nuova serie di strutture e servizi per il cosiddetto “post-vendita”.

Per riuscirci cercò di coinvolgere parenti e amici, ma non solo: si occupò anche di convincere la classe politica in modo da garantirsi più possibilità per la produzione in serie.

Rilevò quindi l’intero pacchetto azionario della vecchia Mors, si appropriò dello stabilimento e nel gennaio 1919 annunciò l’inizio della commercializzazione della vettura economica per tutti: ecco la Type A, venduta al prezzo di 7.250 franchi.

Ma all’inizio i soldi non giravano, e la neonata Casa automobilistica Citroën fu salvata da Lucien Rosengart, futuro fondatore dell’omonima azienda: egli ne controllava una parte attraverso la SADIF, ma Andrè si occupò presto anche di questo aspetto.

Citroën e il successo

La prima Type A fu consegnata al suo primo acquirente il 7 luglio 1919, mentre entro il 31 dicembre dello stesso anno ne uscirono 2.816 esemplari: in pochi anni Citroën si riappropriò della parte posseduta da Rosengart, e divenne l’unico possessore della Casa.

Iniziano gli anni Venti e la sua ascesa: vennero creati anche i primi giocattoli, le Citroënettes e la pubblicizzazione del marchio del “double chevron” fu totale. Il 4 ottobre 1922 la scritta Citroën comparve anche nel cielo di Parigi, tracciata dalla scia di un aereo.

André cercava sbocchi anche fuori Europa, e per questo scelse di puntare sui fuoristrada, attraverso la collaborazione con l’ingegner Adolphe Kégresse, che inventò la trazione su cingoli. Da qui nacquero 3 spedizioni, la prima in Africa (Crociera Nera), la seconda in Asia (Crociera Gialla) e la terza in Alaska (Crociera Bianca).

Al contempo, dalla Type A con la nuova struttura monoscocca nacquero dapprima la B2, poi la B10 e la B12; queste furono seguite dai modelli C4 e C6, equipaggiati con motori su supporti flottanti. Essi furono sostituiti dalle 8, 10 e 15CV, mentre la C6 modificata vinceva corse, batteva diversi record e veniva denominata Rosalie.

A questo punto André investì tanti soldi per la ricostruzione dello stabilimento di Quai de Javel, soppiantando così anche l’eterno rivale Renault e buttandosi nell’ambizioso progetto delle Traction Avant, portato avanti grazie al supporto dell’ingegnere André Lefèbvre, entrato alla Citroën nel 1933 in sostituzione di Jules Salomon.

Citroën e l’ultima evoluzione

Il 24 marzo 1934 debutta la prima Traction Avant, la 7CV, presentata ufficialmente il 3 ottobre al Salone di Parigi: purtroppo, gli ingenti investimenti per questo modello portarono André, che nel frattempo si era anche ammalato, in rosso.

Qui intervenne Michelin, già colosso dei pneumatici, che entrò nel capitale di Citroën e ne rilevò il 100% del pacchetto azionario prima del 3 luglio 1935, giorno della morte di André a Parigi, poi sostituito da Pierre Boulanger.

Sepolto nel Cimetière du Montparnasse di Parigi, nel 1998 il suo nome fu inserito nell’Automotive Hall of Fame di Dearborn in Michigan.

Foto di copertina di Agence de presse Mondial Photo-Presse – Bibliothèque nationale de France, Pubblico dominio, Collegamento

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