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Mercato auto: a settembre si segnala un calo del 32,7%

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mercato auto Italia settembre

Il mercato dell’auto in Italia registra un altro mese di drastico calo, che acuisce la crisi di un settore che non riesce a tornare ai livelli antecedenti alla pandemia di Coronavirus. Sono sostanzialmente due i motivi principali che stanno contribuendo a questi dati negativi: i pochi ecoincentivi a beneficio delle vetture a elevata elettrificazione (già esauriti in brevissimo tempo) e la carenza dei semiconduttori.

I numeri delle vendite

A settembre 2021 sul territorio italiano, passando ai meri numeri, sono state immatricolate 105.175 nuove autovetture, cifra che – paragonata allo stesso mese dello scorso anno – corrisponde (secondo i dati Unrae-Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri elaborati sul consuntivo mensile diramato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile) a un -32,7%. Se il paragone viene fatto con lo stesso periodo del 2019, la situazione non cambia, con un impietoso -26,1%. Se vengono analizzati i primi nove mesi dell’anno, invece, viene fuori una flessione del 20,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, che corrisponde addirittura a 300.000 veicoli in meno.

Panda la più amata

Gli italiani non hanno dimenticato la loro “fidanzata”, che continua a essere la Fiat Panda. La piccola segmento A prosegue a resistere in cima alle classifiche delle vendite. La vettura torinese non è solamente l’auto più venduta in assoluto, ma primeggia anche nella classifica delle ibride, mentre fa registrare risultati di gran rilievo anche tra le GPL e Metano. Sul podio ci salgano altre due vetture del Gruppo Stellantis, che sono la Lancia Ypsilon e la Fiat 500. Le piccole italiane piacciono ancora nella propria patria.

L’ascesa dell’ibrido

Per quanto riguarda le alimentazioni, il mercato di settembre sembra aver tracciato la propria strada. Benzina e diesel, che per oltre un secolo hanno spinto i veicoli, sono in caduta libera, rispettivamente scese al 25% e sotto il 20%. Le mild hybrid dilagano a quasi il 24% (il prossimo mese supereranno la benzina), le full hybrid sono al 7,5% per la prima volta scavalcate dalle elettriche pure che sono arrivate all’8%. Le plug-in al 5,2% portano il totale con la spina, quindi ricaricabili, oltre il 13% (crescita rispetto allo scorso anno 757%). Numeri impensabili fino a pochi anni fa, ma che testimoniano i grandi cambiamenti del settore dell’auto, che nonostante la crisi continua a cerca nuove soluzioni e tecnologie.

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